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Note di regia del cortometraggio "Forme"


Note di regia del cortometraggio
“FORME” nasce dal desiderio di esorcizzare un momento legato al mio passato. Attraverso il cinema ho voluto mostrare e raccontare le sfumature di una relazione tossica e disfunzionale.
L’obiettivo è stato quello di catturare e trasformare in immagini emozioni, sensazioni e i ricordi. Per fare ciò ho deciso di abbandonare i canoni di una narrazione tradizionale, aprendomi a un utilizzo sperimentale della tecnica. “FORME” narra una storia che si svolge in un non-luogo in cui passato, presente e futuro si confondono in un continuo intreccio. Ho scelto di adottare un approccio teatrale, che mi ha permesso di trasformare i personaggi in manifestazioni dei loro pensieri, costringendoli a un’autoriflessione, confinati in un unico spazio che diviene un palcoscenico di esplorazione della coscienza umana. In “FORME” la parola oscilla tra un tono umano e uno aulico, riflettendo l’alternarsi sulla scena di emozione e pensiero, istinto e coscienza. Ho cercato di sfruttare ogni espediente espressivo che meglio fosse in grado di rappresentare le agitazioni che si sperimentano all’interno di una relazione di questo tipo. Ogni reparto, dalla fotografia al sound design, ha contribuito alla creazione di una serie di metafore e allegorie che si muovono all’unisono sui binari del racconto. Ogni componente tecnico è stato progettato specificamente per raccontare la medesima condizione in forme differenti. Scenografia, costumi, musica e suono sono stati ideati per essere al contempo elementi intrinseci e indipendenti dalla narrazione principale. Tutti gli elementi che compongono “FORME” sono pensati per essere mutevoli, per cambiare e trasformarsi all’interno del cortometraggio, così come a tramutarsi sono le emozioni e i pensieri dei personaggi. Muovermi al di fuori degli schemi narrativi mi ha permesso di dar vita a un flusso di coscienza visivo ed emotivo, che cerca di far leva sulle emozioni di chi guarda, portandolo ad esperire in prima persona le medesime sensazioni che i personaggi vivono in scena.

Mattia Pezzimenti