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Note di regia di "La luce nella masseria"


Note di regia di
Un film a quattro mani e già questo rende per noi “La luce nella masseria” un’esperienza diversa. Abbiamo fatto in carriera alcune serie tv insieme, dividendoci le puntate, ma questa volta è stato diverso. Due registi che dovevano diventare uno. Abbiamo messo in gioco tutto l’affiatamento che abbiamo, anche come coppia, per arrivare a un unico punto di vista su questo racconto così delicato. Matera è una città magica, che rende il tempo del racconto ancora più lontano di quel che in effetti è: il 1962. Ci ha accolto un maggio piovoso (ma quasi non si vede), il nostro cast è diventato una famiglia già alla prima lettura. Questa è la magia del cinema, ma non sempre va così. Poi un gruppo di bambini materani, tutti alla prima esperienza, (interpretano i nipotini) messi insieme dal destino e dai provini, sono diventati amici indivisibili. I loro occhi sinceri e curiosi illuminano il film. Come dicevamo siamo nel lontano 1962, Pinuccio ha nove anni e a modo suo ci racconta la vita della sua grande famiglia rurale, che fa i conti con le amare sorprese della vita e con l’arrivo della modernità. Ecco che l’avvento della tv diventa un momento epocale nella memoria di Pinuccio: “Quel pomeriggio, come in un sogno vidi la Rai Radiotelevisione italiana invadere Matera, portando il progresso… Più tardi scoprii che non era proprio un’invasione, ma il colpo fu comunque potentissimo.” È proprio vero che nella memoria dei bambini tutto diventa più grande, più immaginifico e noi abbiamo cercato di essere fedeli a quello sguardo, facendolo diventare una cifra stilistica. Ci siamo calati nella personalità di questo bambino, divertendoci a giocare con i suoi ricordi e anche un po’ con i nostri che dal ‘62 ci siamo passati… Certo da noi c’erano più automobili e avevamo certamente più cose, la modernità era arrivata prima… però ascoltavamo le stesse canzoni e soprattutto vedevamo gli stessi programmi alla televisione. Infatti, è proprio la televisione che inconsapevolmente muove i fili del destino della famiglia di Pinuccio. Realizzare questo lavoro è stato per noi tutti, una specie di viaggio nel tempo. Abbiamo girato realmente molte scene nelle case originali dei sassi di Matera. Con grande cura abbiamo ricostruito quel mondo che in quegli anni viveva ancora senza acqua corrente, senza servizi igienici e con gli animali dentro casa per scaldarsi. Ma questo aspetto del film, così unico, così ingombrante, a poco a poco fa un passo indietro e diventa semplicemente il palcoscenico per una storia che ti prende e non ti lascia più, dolce e drammatica, che porta lo spettatore inevitabilmente a piangere di gioia.

Tiziana Aristarco e Riccardo Donna