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Note di produzione de "La versione di Anita"


Note di produzione de
L’idea di un documentario dedicato ad Anita Garibaldi nasce dalla lettura del libro Anita. Storia e mito (Einaudi, 2017) di Silvia Cavicchioli . Un lavoro la cui forza risiede nel confronto serrato tra la vita di una donna unica nella storia italiana e mond iale e il racconto che di lei è stato proposto, nelle diverse epoche, secondo necessità e convenienze. Anita ha finito per assumere, di volta in volta, caratteri diversi: donna libera e coraggiosa, madre e moglie esemplare, compagna fedele fino alla morte dell’eroe dei due mondi. E molto altro ancora. Si è provato persino a dire che sia stato Garibaldi ad ucciderla, in un momento di estrema difficoltà. Una leggenda nera senza fondamento ma che ha avuto un suo seguito. Il film si è proposto di colmare il gap tra il poco che sappiamo dalle fonti e quanto è stato scritto nelle cronache, nelle biografie, nei romanzi. Con un punto di vista sorprendente, facendo parlare l’unica persona che in questa vicenda non ha mai avuto diritto di parola: Anita stessa. Dandole voce oggi, a 200 anni dalla nascita, per farle raccontare la sua versione dei fatti e per capire oggi Anita da che parte starebbe. In fase di scrittura si è lavorato a più mani.

Al regista, Luca Criscenti , forte di una lunga esperienza di documentarista, si sono affiancate la storica Silvia Cavicchioli (Università di Torino, Direttore artistico del Museo del Risorgimento di Torino) e Daniela Ceselli , sceneggiatrice di grande esperienza nel cinema. Da una p arte la certezza di un lavoro storicamente fondato, dall’altra una piena libertà inventiva. L’impianto produttivo ha avuto l’input quando l’ Emilia - Romagna Film Commission ha deciso di finanziare il progetto, anche per la popolarità di cui gode Anita in que lla parte della Romagna dove, il 4 agosto 1849, ha trovato la morte. Ma era importante raccontare anche la storia sudamericana del personaggio, tornando alle sue origini, al Brasile dove era nata e dove aveva cominciato le sue battaglie al fianco di Garib aldi, e all’Uruguay, dove pure ha vissuto con i quattro figli. Land Comunicazioni ha cercato un co - produttore, trovandolo in Zapata Filmes di Juan Zapata , società forte di una lunga esperienza nei documentari e nel cinema. Una company di Porto Alegre, nel sud del Brasile, proprio la regione dove la protagonista ha mosso i suoi primi passi. Grazie all’accordo con Zapata si è proposto il lavoro al Programa Ibermedia , che sostiene coproduzioni tra Italia e paesi ibero - americani. Da Ibermedia il film ha ottenuto un finanziamento importante, cui si è aggiunto, da parte italiana il tax credit del Ministero della Cultura e il reinvestimento dei contributi automatici d el Mic .

Il lavoro di ricerca di un partner televisivo è giunto a compimento nel 2022 con l’adesio ne di Rai Documentari , che ha chiesto una versione televisiva del docufilm, di non più di 60 minuti. Ciò ha portato alla realizzazione di due versioni dell’opera, che hanno assunto un carattere decisamente diverso: una versione integrale, cinematografica, da 85 minuti; e una versione televisiva, che ha un impianto più documentaristico, di 56 minuti. Il film ha ottenuto alcuni patrocini morali. Hanno aderito il Parco Delta del Po e il Comune di Ravenna, nei cui territori sono ambientate un buon numero di sce ne, il Comune di Cesenatico, con la collaborazione del locale Museo della Marineria, che ha fornito la barca d’epoca per le scene in costume. E anche il Comune di Rieti e il Comune di Cetona, dove sono state girate altre scene. Quando la produzione si anda va completando, si è lavorato alla definizione di una strategia distributiva. Da una parte la proposta del documentario, attraverso sales agents, per piattaforme e canali televisivi di tutto il mondo. Dall’altra, la partecipazione ai festival italiani e in ternazionali. In première mondiale La versione di Anita è stato presentato al Festival Internazionale di Cine di Punta del Este (Uruguay), dove ha ricevuto una Menzione speciale . A giugno verrà presentato anche al Festival dei diritti umani di Buenos Aires.