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Note di regia di "Stai Guardando le Onde Ma Ignori il Mare"


Note di regia di
L'idea per questo cortometraggio mi è venuta all'improvviso una notte di dicembre del 2020, dopo aver visto un bellissimo film intitolato Babyteeth (2019), diretto dalla regista Shannon Murphy e in concorso per il Leone d'Oro alla 76° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. In una scena del film i due protagonisti, una ragazza malata di cancro e il ragazzo di cui si è invaghita, vanno a una festa in un edificio pieno di luci, proiettori e installazioni luminose.
L'atmosfera è estremamente surreale. La ragazza attraversa le stanze e poi inizia a ballare come se fosse posseduta, risvegliandosi finalmente dal torpore fisico e mentale causato dalla sua malattia. La scena mi ha colpito molto sia dal punto di vista registico che fotografico. Alcune immagini cominciarono ad apparire nella mia mente. Ho visto due ragazzi di notte vagare in una città deserta in un'atmosfera onirica e magica.
Devo molta della mia ispirazione anche alla Before Trilogy di Richard Linklater, in particolare al primo film, Before Sunrise (1995). Il film racconta la storia di due giovani, Jesse e Celine, un ragazzo americano e una ragazza francese, che si incontrano su un treno in procinto di fermarsi alla stazione di Vienna. Jesse chiede a Celine di passare la notte in giro per la città con lui e di salutarlo il giorno successivo; lui tornerà in America, lei tornerà a Parigi e non si rivedranno mai più. Celine accetta, e le due camminano per Vienna tutta la notte, parlando delle loro visioni della vita, delle loro difficoltà, dei loro sentimenti ed emozioni, finendo per innamorarsi l'uno dell'altra.
Il processo di scrittura del cortometraggio è stato piuttosto rapido. Ho voluto dare un'importanza specifica ad ogni luogo in cui il ragazzo e la ragazza si recano durante la notte, facendo in modo che il ragazzo riuscisse ad aprirsi sempre di più man mano che i due si spostavano da posto all'altro. Ho preferito evitare di scavare nella storia personale del ragazzo per parlare del suo trauma poiché non lo ritenevo necessario. Volevo che la storia si ambientasse nel presente, nel qui ed ora, facendo parlare il ragazzo e la ragazza di sentimenti universali e problemi della vita in un modo comprensibile a tutti. Dato che amo il realismo magico, ho deciso di aggiungere un tocco di mistero alla narrazione.
La ragazza arriva per salvare il ragazzo disperato, lo accompagna per tutta la notte in una città vuota e surreale, dove i due raramente incontrano altri esseri umani.
Dopo aver dato al ragazzo tutto di sé, mentalmente e fisicamente, la ragazza scompare. La mia intenzione era quella di lasciare lo spettatore a chiedersi se la ragazza fosse realmente esistita, se fosse una persona malata di mente con lo scopo di salvare le persone dal suicidio, o se fosse invece una fata, o una ninfa, che appare nel momento del bisogno dando agli uomini una nuova voglia di vivere. A livello fotografico, ho deciso con la mia direttrice della fotografia di utilizzare un particolare filtro di diffusione posto sull'obiettivo che conferisce alla fotografia del corto un aspetto simile a quello della pellicola.
Questo filtro apre le luci, aumenta i contrasti e ammorbidisce i toni della pelle, accentuando così l'atmosfera sognante che desideravo per il cortometraggio.
Francesca Piras