SQUID GAME - Un libro per capire il "gioco postcapitalista"

Poche serie hanno saputo coinvolgere il pubblico di tutto il mondo come avvenuto qualche anno fa a "Squid Game", arrivata dalla Corea senza clamore ma capace con la forza del passaparola di imporsi nelle visioni casalinghe, anche in Italia. In attesa di vedere le stagioni successive, non si placa la riflessione che ha generato, in campo audiovisivo ma soprattutto filosofico ed economico.

Il libro edito da Mimesis e scritto da Guillermo Andres Duque Silva, "Squid Game. Il gioco postcapitalista", va proprio in quella direzione e prova a rispondere a questa domanda: se la non fosse solo una popolare serie di Netflix i cui personaggi si sfidano in lotte all’ultimo sangue per la sopravvivenza?

Si tratta di un testo che sicuramente incuriosirà chiunque sia stato coinvolto dalle varie puntate e abbiamo cercato di capirne di più ma - va detto chiaramente - non è adatto a chiunque, si addentra in riflessioni sull'economia e sulla nostra società decisamente approfondite e per ciò da affrontare con consapevolezza.

Ripercorrendo la vicenda del protagonista, Seong Gi-hun, Duque Silva propone "una spietata analisi del rapporto tra indebitamento e concentrazione della ricchezza nel capitalismo contemporaneo, da cui emerge la figura dell’homo debitum, soggiogato dai debiti e il cui “comportamento creditizio” è la condizione di base della sua stessa esistenza".

Debito e credito sono la base della nostra società, non solo di Squid Game. Leggere questo testo e magari riguardare almeno alcune delle puntate della prima stagione può essere illuminante: la prossima volta che qualcuno sminuirà le serie come "superficiali", ecco un bell'esempio da tenere a mente.