Festival del Cinema Cittŕ di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia di "Mixed by Erry"


Note di regia di
Una delle domande che mi fanno piů spesso quando presento un film č: “come ti č venuta l’idea?” oppure “dove hai trovato questa storia?”. In questo caso la risposta č che io questa storia non l’ho trovata ma, da che ho memoria, č sempre stata nella mia vita. Quando ero piccolo, nel mio quartiere a Salerno, non c’era il negozio di dischi, l’unico modo per comprare della musica (in un lontano periodo storico in cui la musica aveva una dimensione fisica e si comprava nei negozi) era andare da Peppe, il gestore di una bancarella che per cinquemila lire ti vendeva una cassetta Mixed By Erry oppure, se volevi risparmiare, per sole tremila lire una cassetta pirata Mixed By Erry.

La qualitŕ dell’ascolto era decisamente inferiore e anche il packaging non era curato come le originali, motivo per cui, potendosele permettere, Peppe consigliava sempre l’originale, che poi originale non era. In tutto questo “l’etichetta” Mixed By Erry faceva di tutto per contrastare la pirateria, su ogni cassetta era specificato che “Le cassette con fotocopie non sono originali Mixed By Erry” e tra le canzoni spesso si sentiva una voce, che oggi chiameremmo Watermark, che ci ricordava di diffidare delle imitazioni. Da quelle cassette proveniva il cento per cento della musica che ho ascoltato da bambino.

Canzoni che ancora oggi conosco a memoria erano dentro quelle cassette. In coda alla cassetta poi c’era una cosa che oggi č appannaggio degli algoritmi della Silicon Valley. In pratica se avessi comprato la cassetta degli U2 alla fine DJ Erry avrebbe messo un paio di canzoni che, secondo lui, potevano piacere a chi comprava una cassetta di quel tipo (in questo caso i Red Hot Chili Peppers), una sorta di “potrebbe anche piacerti” di Spotify. In questo modo una volta sentiti gli U2, compravi anche la cassetta dei Red Hot Chili Peppers. Mixed By Erry aveva una distribuzione estremamente capillare e nel sud dell’Italia, era praticamente ovunque.

Poi il mondo cambia. Io vado al liceo, arrivano i CD, poi Napster, gli Mp3, i Walkman vengono rimpiazzati dagli iPod, mi trasferisco a Roma per Crediti non contrattuali fare il regista, la musica si ascolta in streaming, ma, nella mia stanzetta a Salerno, nei cassetti, qualche nastro Mixed By Erry c’č ancora e, a volte, nelle conversazioni, ci si ricorda di quello strano marchio cosě centrale per la nostra cultura musicale. Un giorno mentre se ne parlava con il mio amico sceneggiatore Armando Festa, decidiamo di indagare e di andare a conoscere il grande DJ Erry. Scopriamo, innanzitutto, che Enrico “Erry” non era solo ma l’impresa era curata con i suoi fratelli Peppe e Angelo. Ci rendiamo conto che dietro quelle cassette c’era una storia incredibile, epica ma anche molto intima, che sfiora tutti i principali eventi storici di un decennio straordinario per la cittŕ di Napoli. Una storia che parla di quanto sia difficile avere sogni incompatibili con il posto in cui si č nati. Ma la vera spinta che mi ha convinto a fare questo film č stata la prima frase che ci ha detto Enrico prima di iniziare a raccontare la sua storia: “Io volevo solo fare il DJ”.

Sydney Sibilia