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BERLINALE 73 - Disco Boy, il viaggio di Aleksei verso la liberta'


Presentata in concorso a Berlino l'opera prima di Giacomo Abbruzzese che racconta il viaggio verso una vita migliore di un ragazzo bielorusso. Nel cast Franz Rogowski (Undine, Freaks Out), l’esordiente Morr Ndiaye, Laëtitia Ky e Matteo Olivetti. Una coproduzione Francia/Italia/Belgio/Polonia che uscirà nelle sale italiane il 9 marzo distribuito da Lucky Red.


BERLINALE 73 - Disco Boy, il viaggio di Aleksei verso la liberta'
"Disco Boy" di Giacomo Abbruzzese
"Disco Boy" è il film italiano scelto dalla direzione della Berlinale per il Concorso della 73a edizione. Il regista è un esordiente, Giacomo Abbruzzese, e il protagonista è uno degli interpreti più interessanti del momento, Franz Rogowsky che abbiamo visto pazzo ufficiale tedesco in "Freaks Out" di Gabriele Mainetti.
Il film parte molto bene, interessante nella premessa e nello sviluppo della traccia, con, da una parte due ragazzi bielorussi che migrano illegalmente verso l'Europa e dall'altra fratello e sorella di un villaggio africano che si muovono con i ribelli a caccia di libertà sognando i divertimenti dell'occidente.

Le due strade sembrano lontanissime ma, con dei movimenti impercettibili ma indovinati, tendono ad avvicinarsi per arrivare ad incrociarsi, così diverse ma così simili, fino a un destino che finisce in mano al soprannaturale e allo stesso tempo molto concreto e reale.

Abbruzzese scrive bene la storia per buoni tre quarti del film ma finisce per perdere, nella buia notte africana, quel realismo che sin dall'inizio rende interessanti le due storie, originali racconti di disagio e migrazioni di popoli lontani dal benessere e dal cinismo dei paesi ricchi.

Franz Rogowski si trova in una strana, difficile posizione come interprete: attore tedesco, personaggio bielorusso che finisce in Francia e poi in Africa diretto da un regista italiano. La soluzione adottata per risolvere il problema è una staticità espressiva che non scontenta nessuno ma che alla fine non paga, rendendo il suo Aleksei traumatizzato e impenetrabile ma anche poco comunicativo.

Giacomo Abbruzzese adotta alcune soluzioni di regia originali e riesce a gestire bene il melting pot messo in piedi per poter rendere più ricco ed essenzialmente diverso un tema come quello di chi cerca riscatto e una vita migliore scappando dalla propria terra.

19/02/2023, 22:30

Stefano Amadio