BEATA TE - Quando meno te lo aspetti
Lo spunto di partenza, che arriva da uno spettacolo teatrale di Luisa Merloni, è surreale: un arcangelo Gabriele che parla uno spagnolo maccheronico (pare che si debbano adeguare all'idioma del Papa in carica...) si presenta da una regista teatrale fresca quarantenne per annunciarle che lo Spirito Santo ha scelto lei per una nuova immacolata concezione.
Non si tratterebbe di un altro figlio divino destinato a seguire le orme di Gesù, ma di un annuale tributo all'umanità che puntualmente si ripete... la donna, scossa dalla notizia anche perché alla vigilia di uno spettacolo decisivo per la sua carriera, scopre sul web che esiste una gabola: può prendersi 14 giorni per pensare prima di accettare o meno quella opportunità. Ma Gabriele (anzi, vista la sua ispanicità, Gabriel) dovrà stare con lei fino a quel momento.
"Beata te" di Paola Randi è una commedia leggera e gradevole, in cui si gioca con gli stereotipi del catechismo e con gli inevitabili equivoci del caso, e si ragiona divertendosi sulle imposizioni della società contemporanea a una donna quarantenne single e non ancora madre. Pro e contro della maternità vengono vissuti attraverso le esperienze altrui (in modo simile a quanto già avveniva in "Figli" di Bonito), un corollario di amici, amiche e passanti che mostrerà alla protagonista cosa potrebbe succedere in un caso o nell'altro.
Accettata l'assurdità del pretesto non si faranno troppe "pulci" ad alcuni aspetti che paiono poco credibili (a partire dalla casa enorme e bellissima nel pieno centro di Roma per una regista teatrale ancora non affermata sembra un po' eccessiva): "
Beata te" funziona e diverte, si gusta e si rimpiange di non averlo potuto vedere in una sala cinematografica (è il film natalizio scelto da Sky per la serata del 25 dicembre in anteprima assoluta).
Un copione ben scritto, un cast di comprimari ben scelto e soprattutto un duo di co-protagonisti azzeccatissimo:
Serena Rossi è brava e lo dimostra riuscendo ad essere divertente e credibile ma la sorpresa vera è
Fabio Balsamo (noto per essere uno dei The Jackal, ma ormai spesso coinvolto dal cinema italiano in progetti altri) che riesce a dare un tono surreale ma sincero a un personaggio, quello di Gabriel, che avrebbe potuto facilmente diventare una macchietta difficile da gestire. E poi, soprattutto, funzionano bene insieme, con tempi ed equilibrio giusti.
Paola Randi, infine, guida con mano sicura un film che non ha scritto (la sceneggiatura dal copione originale è opera di Lisa Nur Sultan e Carlotta Corradi) tornando a convincere come ai tempi di "Into Paradiso" o, per restare su film insoliti e coraggiosamente diversi, "Tito e gli alieni".
27/12/2022, 10:05
Carlo Griseri