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FESTA DEL CINEMA DI ROMA 17 - La Neve, i Partigiani, i Morti


Presentato in Concorso il film di fabrizio Ferraro "I Morti rimangono con la Bocca aperta". È il 1944 e sull'Appennino il paesaggio innevato è testimone della fuga di quattro partigiani più una donna


FESTA DEL CINEMA DI ROMA 17 - La Neve, i Partigiani, i Morti
"I Morti rimangono con la Bocca aperta" di Fabrizio Ferrraro
Senza leggere niente prima, senza ascoltare le parole dell'autore, senza guardare trailer, senza conosvcere il regista. Così va visto "I Morti rimangono con la Bocca Aperta", entrando al cinema, o in una multisala, pagando il biglietto e aspettando che la luce in sala si spenga.

Per vedere il nuovo film di Fabrizio Ferraro, in Concorso alla Festa del Cinema, bisogna immergersi con le scarpe nella neve, aspettare che scenda la nebbia e seguire un gruppo di partigiani che si muove affannato alla ricerca di un nemico invisibile. Invisibile anche a noi, ma evidentemente non serve vederlo, come non serve vedere il villaggio in lontananza, la donna vicino al cespuglio, i nemici che sparano nel bosco. In buona sostanza, nel film, non ci sono. Nel film sono solo quattro partigiani ad apparire, più la ragazza, ma di lei non vediamo il volto, che si aggrega pericolosamente a metà strada.

Sarà proprio lei a scombinare le carte, a rendere meno solide le certezze dei soldati della resistenza che combattono sull'Appennino. Come sempre, da Elena di Troia in poi, una donna arriva e crea scompiglio tra i maschi che combattono, fino a portarli alla morte o alla frattura.

Fabrizio Ferraro racconta una storia con pochi elementi da spettacolo cinematografico, con qualche ruflessione filosofica e con nessuna voglia di assecondare i gusti dello spettatore medio e come sempre fa una scelta precisa: il suo racconto per il suo pubblico.

20/10/2022, 14:56

Stefano Amadio