Sabato 24 settembre a Fish&Chips verrà presentato l'ultimo documentario di Mauro Russo Rouge, "
Radiopornopanda". Lo abbiamo intervistato.
Da cosa sei partito in questo progetto?
Volevo esplorare il mondo erotico, conoscere chi lo compone, per una mia volontà precisa di scardinarne i cliché, e su tutti il capire che tipo di persona è chi fa parte di questo mondo. Si fa presto a dire che scelgono questa vita perché sono reietti, non possono fare altro, sono sprovveduti... invece realizzare questi lavori mi ha permesso di capire che chi fa questo mestiere lo fa per piacere e per un progetto di vita e professione.
Dopo il primo doc, "Bloom up", e "Radiopornopanda" il prossimo - che ho appena finito di girare quest'estate - si intitola "L'ultimo playboy" e racconta un playboy over 70 di Follonica, Maurizio Candidi.
Come hai deciso di raccontare proprio loro?
In questi ultimi due documentari affronto il discorso legato all'aspetto economico, la loro è una coppia che nasce per gioco, una sera decidendo di fare sesso davanti a una cam. Hanno avuto grande seguito e hanno pensato di trasformarlo in un progetto di vita, ma non fanno solo quello, si sono evoluti in modo molto originale.
Il mondo dei sex worker è molto noioso, mi sono iscritto a un sito specializzato per questo lavoro e davvero c'è di tutto, ma è tutto molto uguale: stai davanti a una cam, l'utente richiede e paga e tu ti esibisci.
E' un processo molto noioso, loro invece hanno dato vita a una trasmissione-podcast che ha come obiettivo l'interazione con l'utente. Non devono stare 5-6 ore davanti alla camera, fanno show di un paio d'ore massimo, in cui si mostrano ma parlano anche di cose futili, e hanno creato una grande community che ora muovono dove vogliono, su altri siti e social, con l'obiettivo di vendere tutta una serie di materiale video e pornografico più hot.
Hanno le idee molto chiare, da qui a 10 anni vorrebbero smettere con le live e vivere solo di redditi passivi.
E' stato difficile convincerli?
In una prima fase sì, fino all'incontro tra noi c'era un po' di scetticismo, hanno ricevuto un sacco di proposte ma spesso non erano serie. Poi, un mese dopo il primo contatto, ci siamo visti a casa loro, vivono fuori Torino, ho fatto vedere "Bloom up" e spiegato il mio progetto, e da lì è stato facilissimo.
Tutta la parte degli show in diretta è farina del loro sacco, io mi sono affidato alle loro vite e sono stato fortunato perché sono due figure dinamiche. E poi da tutto ciò che fanno emerge questo amore tra loro, sono completamente innamorati e si sposeranno a breve. Volevo un lavoro che fosse frizzante, credo di esserci riuscito.
Alla prima proiezione, a Bologna per Biografilm, c'è stata molta partecipazione, ma credo che Fish&Chips sia il palcoscenico perfetto per noi.
23/09/2022, 15:00
Carlo Griseri