Napoli, 1987. Mentre la squadra di calcio guidata da Diego Armando Maradona sembra poter finalmente realizzare il sogno collettivo del primo scudetto, in un angolo meno in vista della città il tempo è sospeso: l'Asse Mediano renderà la città più moderna, i collegamenti più rapidi, il futuro più prossimo. Ma quella enorme strada è bloccata (a Capodichino, dove è cresciuta l'attrice e co-autrice Antonia Truppo, dai cui ricordi personali è nato il film) da una palazzina-mondo che deve essere da tempo abbattuta ma i cui abitanti ostinatamente resistono.
Fino a quando riusciranno a farlo, non si sa. Ma nel frattempo, "
Piano Piano" (come il titolo di questo film, opera prima nel lungo di fiction di
Nicola Prosatore), qualcosa succede.
Anna, detta "Principessa" (interpretata dall'esordiente
Dominique Donnarumma), è un'adolescente alle soglie della maturità che dalla finestra di camera sua cerca di scrutare e capire il mondo, riceve qualche avances non desiderata e si avvicina invece ai suoi primi incerti desideri di conquista. La madre single (anche se ai tempi si diceva in altro modo...),
Antonia Truppo, conta i minuti che la separano dall'agognato trasferimento "altrove". Il boss del quartiere (un
Lello Arena inquietante al punto giusto) cerca di tenere sotto controllo tutto, con difficoltà. I giovani aspiranti mini-boss (
Massimiliano Caiazzo e Giuseppe Pirozzi) tentennano ma non vogliono darlo a vedere.
E intanto il Napoli continua a far sognare, il campionato sta finendo e lo scudetto è lì, a portata di mano. Così come a portata di mano c'è un mondo diverso, cui accedere tramite una finestra segreta: al di là Anna troverà nuove possibilità, così spaventose ma anche inevitabilmente attraenti. Un passaggio doveroso, per crescere davvero.
"
Piano Piano" racconta con toni (e stile) da fiaba mille vite nell'arco di pochi giorni, in un micro-cosmo in precario equlibrio che sembra anche temporalmente fissato un attimo prima che il mondo cambi: non ci sono i computer in tutte le case, i telefoni sono ancora saldamente fissati alle pareti di casa, la tv incombe ma senza essere ancora dominante (ci sono tante radioline, in giro per le varie abitazioni).
Ma tutto è lì, dietro l'angolo, pronto a cambiare: quando (e se) quella strada verrà ripresa e finita, nulla andrà più piano. O almeno, questa è la speranza/minaccia: intanto, Anna cresce e inizia a capire cosa vuole, un risultato importante, per lei, forse anche più di quello epocale della squadra di Maradona.
08/08/2022, 13:03
Carlo Griseri