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ITALIA FILM FEDIC 72 - Piavoli: “Il mio
č un cinema sinfonico ma non ho eredi”


ITALIA FILM FEDIC 72 - Piavoli: “Il mio č un cinema sinfonico ma non ho eredi”
“Il mio č un cinema sinfonico, senza racconto, senza trama, che esprime delle emozioni attraverso le immagini. Purtroppo questa strada che ho intrapreso con i miei film non č stata seguita da nessun regista e non capisco il perché”. Lo ha dichiarato il regista Franco Piavoli, 89 anni, sabato sera quando ha ricevuto il premio alla carriera alla 72esima edizione di Italia Film Fedic, la Mostra del Cinema di Montecatini organizzata da Fedic, Federazione italiana dei Cineclub.

“Il mio film ‘Emigranti’ – ha spiegato Piavoli al pubblico presente al Cinema Imperiale – č stato girato solo con immagini e suoni, č presente solo qualche battuta in dialetto meridionale. Purtroppo questo tipo di cinema non ha avuto proseliti, era innovati all’epoca”.

Piavoli ha anticipato di non voler piů fare cinema: “Sono stanco, preferisco andare a spasso senza la macchina da presa. Basta film, ne ho giŕ fatti abbastanza. Voglio fare altre cose. Al momento sto vivendo altre esperienze”. Ma, nonostante la sua etŕ, la creativitŕ non si ferma: “Certo, ho un progetto in mente, ma lo realizzerň quando ci saranno le condizioni”.

E sulla cittŕ che ospita il festival Fedic ha aggiunto: “Ho un bel ricordo di Montecatini, dove ho presentato alcuni dei film che sono stati premiati”.

Laureato in legge, Franco Piavoli esercita per alcuni anni la professione di avvocato. Realizza il cortometraggio Stagioni nel 1961; in seguito abbandona l’avvocatura per insegnare in un istituto tecnico e dedicarsi al cinema. Dopo aver realizzato alcuni cortometraggi (Domenica sera, Emigranti, Evasi), si mette in luce nel 1982 quando presenta Il pianeta azzurro, suo lungometraggio d’esordio, in concorso al Festival del cinema di Venezia, premio UNESCO. La realizzazione di quest’opera fu resa possibile grazie all’interessamento dell’amico Silvano Agosti il quale (come ci racconteranno in diverse interviste) un giorno del 1979 si presentň da Piavoli a Pozzolengo con una cinepresa Arriflex ed un pacco di bobine dicendogli che era ora che realizzasse il suo primo lungometraggio. Per tutto l’anno a seguire Piavoli lavorň alle riprese di questo che Andrej Tarkovskij definirŕ un capolavoro, in assoluta solitudine. Negli anni seguenti realizza altri tre lungometraggi, da lui autoprodotti (Nostos – Il ritorno, 1989; Voci nel tempo, 1996; Al primo soffio di vento, 2002).

29/06/2022, 11:22