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QUEL CHE CONTA E' IL PENSIERO - Al cinema dal 26 maggio


QUEL CHE CONTA E' IL PENSIERO - Al cinema dal 26 maggio
“Quel che conta č il pensiero” di Luca Zambianchi arriverŕ al cinema dal 26 maggio distribuito da Trent Film.

Presentato fuori concorso al XIX Festival del Cinema di Porretta Terme, il film ha vinto il Premio “Passo lungo” per esordienti al 71° Italia Film FEDIC, il riconoscimento “Registi del futuro” attribuito da Sedicicorto International Film Festival e ha ricevuto una Menzione Speciale attribuita da CineOff-Festival di Cinema Indipendente.

“Quel che conta č il pensiero” segna l’esordio nel lungometraggio del regista bolognese Luca Zambianchi, che firma una commedia indipendente a basso budget ambientata nel mondo universitario di Bologna immergendoci nell’intimitŕ dell’appartamento di Giovanni e Michele, due studenti alla ricerca di un terzo coinquilino: tra esami rimandati, discussioni ambiziose, incurabili malinconie e troppi caffč, i protagonisti incedono verso un futuro incerto nelle file di una generazione perennemente in crisi, in attesa di uno slancio che sembra sfociare regolarmente nell’(auto)ironia. Sullo sfondo, il sogno di portare a teatro uno spettacolo che sembra la summa di uno stile di pensiero e di vita, popolato di un gruppo di filosofi che frequentano una fantomatica “Lavanderia da Sigmund”.

Prodotto da Henry Whites Film, girato con pochissimi mezzi, un grande ingegno e tante idee sulla vita, l'amicizia e il cinema, “Quel che conta č il pensiero” č una commedia semplice che arriva dritta al cuore, con uno sguardo personale rivolto verso il primissimo Nanni Moretti girato in 8mm e che spinge all'identificazione con personaggi empatici, con cui si entra subito in sintonia. “Quel che conta č il pensiero” č un film che, senza grandi budget e volti noti, invita con immediatezza all’identificazione, alla scoperta delle incertezze di una generazione.

“Mi sento figlio – anzi, nipote – di quel cinema a basso costo fatto a tutti i costi” - ha dichiarato il regista Luca Zambianchi - “di quegli autori che si rimboccavano le maniche e che realizzavano film con pochi, buoni collaboratori facendo buon viso alla mancanza di mezzi e fondi e all’abbondanza di ostacoli e limitazioni tecniche. ‘Quel che conta č il pensiero’ č un film artigianale, realizzato con una inaudita povertŕ di mezzi e di fondi, e forse proprio per questo estremamente libero. Essendo il mio film d’esordio, un po’ come tutte le “prime volte” contiene tutto il vissuto e il pensato venuto prima. Nel mio caso, si parla di un’etŕ che ho lasciato alle mie spalle da qualche anno: l’etŕ universitaria, un’etŕ confusa in cui piů che mai sentivo e vedevo attorno a me la voglia di frenare, di ritardare l’avvento ufficiale dell’etŕ adulta e il desiderio piů o meno inconsapevole di prolungare una fase della vita in cui tutto (quasi tutto) č ancora possibile.”

16/05/2022, 10:57