Due anni che difficilmente l’umanità dimenticherà, due anni che hanno inciso la memoria di ognuno.
Due anni fa, questi erano i primi giorni della chiusure, tra lockdown e coprifuoco, dei bollettini drammatici dagli ospedali, delle mascherine sui volti - non solo dei medici e infermieri. Le immagini di ciò che è stato, i ricordi di chi ha visto la sua vita radicalmente cambiare, rimangono impresse necessariamente a lungo.
In occasione del 18 marzo,
Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus, torna nei cinema “
Io Resto”. Il film che il regista, Michele Aiello, ha girato all’interno degli Spedali Civili di Brescia, due anni fa: un mese dentro la vita di un ospedale, sospeso di fronte all'ignoto. Per la prima volta una videocamera mostra il fardello emotivo e la gentilezza nei rapporti tra pazienti e personale sanitario durante lo scoppio della pandemia da Covid-19, “Io Resto” è ciò che vede in quei giorni. L’unico documentario girato interamente proprio dove l’emergenza è stata più dura e drammatica, prodotto dallo stesso regista insieme a Luca Gennari e Zalab, in collaborazione con RCE Foto Verona e Comune di Brescia.
Il 18 marzo 2022 in diverse città italiane “Io Resto” torna in sala, e continuerà il suo viaggio in altri giorni del mese. Ogni proiezione sarà introdotta da rappresentanti delle professionalità al centro del soggetto del documentario e dalle autorità cittadine. La diffusione del film avviene al cinema e in qualsiasi luogo di aggregazione sociale e di formazione universitaria – e tutti gli aggiornamenti, come le interviste e i commenti dei protagonisti, sono sul sito ufficiale https://www.iorestofilm.it/. Il documentario aderisce alla filosofia della Distrubuzione Civile (#soloalcinema), un modello che non considera solo il circuito delle sale, della fruizione tv o tramite piattaforma, ma consente a chiunque, cittadini e associazioni, di poter proiettare il film in un luogo pubblico ritenuto opportuno, con un pubblico che vive l’esperienza della visione insieme, fianco a fianco.
Per i suoi meriti e la potenza evocatica, come messaggio di vicinanza alle comunità più colpite dal covid, il film ha ottenuto per la diffusione il patrocinio di FNOMCeO, Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. Inoltre, al documentario è stato conferito anche il Patrocinio di FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, ruoli protagonisti nelle immagini di scena.