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SEMPRE PIU' BELLO - Le incredibili storie di Marta e amici


Diretta da Claudio Norza e scritto da Roberto Proia e Michela Straniero, la favole di Marta e dei suoi amici giunge al terzo e defintivo capitolo. L'amore, l'amicizia, la famiglia e la malattia, i temi del film che esce in sala dal 31 gennaio con Eagle Picture. Nel cast Ludovica Francesconi, Jozef Gjura, Gaja Masciale, Giancarlo Commare, Jenny De Nucci e la brava Drusilla Foer nel ruolo della nonna.


SEMPRE PIU' BELLO - Le incredibili storie di Marta e amici
Giancarlo Commare e Ludovica Francesconi
Arriva in sala il terzo capitolo della saga di Marta & Co. La malattia, gli amori, l’amicizia sono anche qui gli ingredienti del film, mescolati (non agitati…) in un contesto che rimane nel suo ambito originale, dove l’idea di colorare da favola le vicende possibili di una ragazza e dei suoi amici, si ripete per cercare di chiudere l’avventura.

Alla fine della seconda parte, Marta (Ludovica Francesconi) era stata sottoposta al trapianto di polmoni e adesso, in una fase di svelto recupero, decide di andare a convivere con Gabriele (Giancarlo Commare), lasciando il suo nido e gli amici di sempre, Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale), da soli a gestire gli ospiti del bed & breakfast realizzato nella vecchia casa. Gli avventori sono il sale del film insieme alla nuova passione di Jacopo per il bel dottore (Diego Giangrasso) che cura Marta. A fianco, sganciata dal racconto principale, la storia di Rebecca e Giacomo, lei influencer di successo e lui ex sfigato, che va ad alimentare l’ormai indispensabile filone social, presente in ogni produzione per i giovani che si rispetti.

Tutti gli eventi rimangono delicatamente in superficie e senza troppe conseguenze fino a quando Marta, sua nonna (Drusilla Foer) e la malattia tornano al centro della storia verso un finale drammatico al punto giusto.

"Sempre più Bello" è scritto guardando i giovani da lontano, da una posizione che riesce a mettere a fuoco soltanto le figure, senza andare a capire quello che c’è dentro. I colori forti provano a confondere le carte, ma i problemi di questa generazione sono altri e la sempre sbandierata “voglia di staccare” del pubblico, o la scelta di mettere in scena "una favola", non può essere la giustificazione per non affrontare seriamente e a fondo neanche un argomento, puntando a scrivere un lieto fine per ogni situazione; dalla singola inquadratura fissa che finisce con un sorriso o con una smorfia, fino alla fine della storia che, guarda caso, finisce allo stesso modo.

31/01/2022, 09:05

Stefano Amadio