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IL SEGNO DELLE DONNE - Nell'episodio del 3 novembre
Anita Zagaria interpreta Chiara Lubich


IL SEGNO DELLE DONNE - Nell'episodio del 3 novembre Anita Zagaria interpreta Chiara Lubich
È stata la prima donna a fondare un movimento cattolico, il Movimento dei Focolari, che al culmine della sua espansione arriva a essere diffuso in 182 Paesi e a parlare in 90 lingue e idiomi. Chiara Lubich, all’anagrafe Silvia – alla quale dà voce e volto Anita Zagaria nella conversazione “impossibile” con Rachele Ferrario – è la protagonista di “Il segno delle donne”, la coproduzione originale Rai Storia – Anele, che Rai Cultura propone martedì 3 novembre 2020 alle 21.10 su Rai Storia.

Il Movimento dei Focolari nasce a Trento nel 1943 dopo che Chiara e le sue amiche, a poco più di 20 anni, lasciano le famiglie per occuparsi dei poveri e bisognosi, un concetto di accoglienza e calore familiare ripreso dal nome del movimento stesso. Ricevuta l’approvazione dal vescovo, nel 1948 Chiara Lubich si trasferisce a Roma, dove il Movimento incontra la politica. Chiara è invitata a parlare a Montecitorio e prima Igino Giordani, poi molti altri onorevoli aderiscono al suo messaggio e diventano focolarini. Apertosi al genere maschile, e poi agli sposati, il Movimento inizia includere persone con una storia e una provenienza sempre più diversa. Per Chiara non ci sono differenze, neanche di credo: tutti possono diventare focolarini, anche se non sono di religione cattolica, anche gli atei.

Negli anni ’60 Chiara Lubich fonda le prime “Mariapoli”, ossia i primi raduni, diventati sempre più numerosi anno dopo anno fino al costituirsi delle “Cittadelle” - la prima delle quali a Loppiano, vicino Firenze - in cui si vive un periodo di noviziato, rispettando i precetti del Movimento.
Nel frattempo, l’opera di Chiara Lubich si va sempre più internazionalizzando: dopo l’Europa, si allarga all’America, all’Africa, all’Asia e all’Australia. Sostenuta dai pontefici - prima Pio XII, poi Paolo VI e Giovanni Paolo II - Chiara Lubich può allargare sempre più il dialogo interreligioso, viaggiando nel mondo e parlando alla comunità buddista in Giappone, e persino alla comunità musulmana, unica donna laica, bianca e cattolica a essere invitata nella Moschea di Malcom X, a New York. Degna di nota anche la grande amicizia che Chiara ebbe tutta la vita con Atenagora I, patriarca ortodosso dell’antica Costantinopoli. Nel 1991 inizia in America Latina l’avventura di “Economia di comunione”: a partire dal Brasile Chiara Lubich costituisce una rete tra aziende che scelgono di dare una parte dei loro utili ai poveri. Nel 2007 ad aderire al progetto sono 754 imprese, europee e sudamericane. Negli ultimi anni della sua vita, Chiara Lubich riceve una lunga serie di riconoscimenti e premi da parte di vari organismi internazionali, capi di Stato, chiese locali, università ed enti culturali, tra i quali spiccano il premio Educazione alla pace dell’Unesco nel 1996 e il premio Diritti umani del Consiglio d’Europa nel 1998.

02/11/2020, 11:17