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INTEGRAZIONE FILM FESTIVAL 14 - I vincitori


INTEGRAZIONE FILM FESTIVAL 14 - I vincitori
Sono stati proclamati i film vincitori della 14esima edizione di IFF – Integrazione Film Festival, concorso internazionale per cortometraggi di finzione e documentari dedicati all’integrazione tra persone di diverse appartenenze culturali e provenienze nazionali, organizzato a Bergamo da Cooperativa sociale Ruah insieme a Lab 80 film.
Le premiazioni sono avvenute durante la serata finale del Festival, svoltasi sabato 24 ottobre al Cine Junior di Sarnico (Bergamo), paese in cui il Festival è nato. In quattro giornate di proiezioni e incontri con gli ospiti che si sono tenuti sia in sala, all’Auditorium di Bergamo e al Cine Junior di Sarnico, che in streaming, l’edizione 2020 ha raggiunto più di 2200 spettatori: 370 persone hanno potuto vedere i film in sala, dialogando con oltre 15 ospiti tra attori e registi presenti o collegati on line, mentre più di 1900 persone si sono iscritte alla piattaforma per seguire IFF in streaming.

Ed ecco i titoli vincitori. Si è aggiudicato il Premio per il Miglior Cortometraggio di finzione I am Fatou di Amir Ramadan (Italia, 2019, 18’), storia della ricerca di identità di una giovane italiana di origine senegalese, la cui ancora di salvezza sono la musica e il canto. Motivazione della giuria: «Per aver ben rappresentato il desiderio e la capacità di collocarsi tra le molteplici lingue e culture di appartenenza utilizzando la musica come ponte dove far procedere, malgrado tutto, i propri sogni».
Il Premio per il Miglior Documentario è stato assegnato a Playground Addiction di Carlo Furgeri Gilbert, Niccolò Rastrelli, Marzio Mirabella (Italia, 2019, 12’), protagonista un campetto da basket di quartiere, a Milano, dove attraverso il gioco si crea un nuovo concetto di comunità e quindi di integrazione e conoscenza reciproca. Motivazione: «Per essere riuscito a fare emergere in modo vivace, leggero e positivo, punti di forza e di criticità dell’integrazione, dando la parola ad un luogo, ad un’attività sportiva e ai suoi praticanti». Ai vincitori delle due sezioni va un premio di 1.000 euro ciascuno.
Menzione speciale della Giuria a Vitiligo di Soraya Milla (Francia, 2019, 06’), viaggio nello spazio mentale di due donne immerse nel conflitto interno che riguarda la loro appartenenza, protagonista la melanina, capace di definire l’appartenenza perché “essere di culture miste significa attraversare continue ondate di dubbi”, come dice la regista. Motivazione: «Per essere riuscito a documentare, con poesia, senso artistico e… sulla propria pelle, l’imparzialità della natura e la bellezza della diversità».
IFF ha deciso inoltre di donare a Soraya Milla la sottotitolatura in italiano per la sua nuova web serie Afropolitaine, in cui recita anche Manda Touré (la serie è visibile on line sul canale Youtube dedicato: www.youtube.com/channel/UCJAE3iZ5S_hAr9Ps_mcB6iA).
Premio del Pubblico, istituito quest’anno per la prima volta con la possibilità di votare all’uscita dalla sala o al termine delle proiezioni streaming: per il Miglior cortometraggio Freunde di Vladimir Di Prima e Lavinia Zammataro (Italia, 2019, 11’), racconto dell’amicizia nata alle Olimpiadi del ‘36 tra gli atleti Jesse Owens, afro-americano, e Luz Long, tedesco; per il Miglior documentario La linea immaginaria di Paolo Bonfanti e Alessandra Beltrame (Italia, 2019, 40’), girato a Zingonia, area multietnica e ricca di diversità nella provincia di Bergamo.

Ospite d’onore dell’edizione 2020 di IFF è stata Manda Touré, attrice afro-francese protagonista del film Tolo Tolo di Checco Zalone, che ha inaugurato il Festival e incontrato il pubblico bergamasco in due momenti, dialogando sui temi delle identità multiple, dei diritti, dell’integrazione tra culture e di afro-femminismo.
Presenza significativa anche quella di Mohamed Hossameldin, regista italiano di origine egiziana da tempo amico di IFF, che ha presentato fuori concorso il suo film Il passo, durante la seconda serata: un racconto sulle difficoltà che le danzatrici con l’hijab (il velo) vivono nel mondo dello spettacolo. Tema approfondito nel dialogo in diretta con le ballerine Giulia Bellotti e Engy El Shazly.
Novità di quest’anno la collaborazione con Emergency, l’ong di Gino Strada che ha contribuito alla cura dei malati di Covid 19 a Bergamo e che da anni lavora ad un progetto per la cultura dell’accoglienza attraverso il linguaggio del cinema. Durante la serata finale è stato proiettato il cortometraggio Ape regina di Nicola Sorcinelli, realizzato grazie al bando cinematografico “Una storia per Emergency” e il pubblico ha dialogato con Michele Iacoviello, responsabile del Programma Italia di Emergency.
Consolidato anche il rapporto con il Premio Mutti di Bologna, dedicato al “cinema migrante”, a sua volta presentato durante la serata di chiusura.

«Siamo molto soddisfatti della crescita del nostro Festival – commenta Giancarlo Domenghini, Direttore di IFF -. La qualità della proposta cinematografica è in continuo miglioramento. I film di produzione italiana che abbiamo selezionato offrono un panorama sempre più ampio sui temi che vogliamo esplorare. Integrazione, identità, inclusione e intercultura sono raccontate in modo vario e ricco, con film capaci di indagare a fondo contesti sociali, aspetti umani, origini e dinamiche delle diversità. Quest’anno c’è stato poi l’importante valore aggiunto di una forte presenza internazionale: con l’ospite d’eccezione Manda Touré e con opere arrivate da tutto il mondo, che hanno offerto prospettive nuove e più ampie di riflessione. Non possiamo che aspettarci un ulteriore crescita per il 2021. Certo non possiamo fingere che il Festival si sia svolto in un clima normale – conclude -, la situazione causata dalla pandemia ci ha anzi costretto a riflettere ulteriormente, perché le mascherine non inducano a dimenticare la pluralità sociale che nascondono né a ragionare secondo semplificazioni che creano contrapposizioni tra “noi” e “loro”».

25/10/2020, 08:57