Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "Casa Occupata"


Note di regia di
Una grande stanza, un pianoforte, un aspirante pianista, isolatosi in casa, recluso volontario dal caos della socialit, il fantasma di una donna ancora innamorata, i resti di quello che in vita era il suo amore, un amore dellanima. Poche dense scene scandiscono il tempo, un tempo racchiuso nel tempio del sogno, nellarco di circa 77 ore magicamente sospese tra illusione e verit, secondo una cifra stilistica costantemente in bilico tra reale e surreale. Unopera poetica dalla struttura linearmente intellegibile che si rif allimmaginario dei film gotico-romantici, della vita oltre la morte e dellamore oltre ogni concreto ostacolo al vivere, con al centro il suo indissolubile mistero e la caducit dellamore terreno, il senso di appartenenza alla propria dimora e il desiderio di evadere dagli attanaglianti ricordi del passato che ti legano ancora al presente, alla tua dimora, ai tuoi spazi, e che non ti permettono di evolvere pi di tanto, perch qualcosa rimasto in sospeso con quel passato e con quel tenero amore. Un giallo sentimentale costruito come una palpitante ballata damore, tra situazioni oscure e abbaglianti lampi di luce. Un gioco di specchi dove il tema del doppio, da met film, scombina le coordinate emotive in gioco. Una donna comprensiva con la quale condividere la credenza nel soprannaturale come ipotetica via di fuga dal passato e da quella stessa presenza e limpossibilit di poterne fare a meno. Una presenza femminile che rappresentando la lussuria, lattaccamento alla materialit della vita terrena, funge da figura premonitrice nei sogni del protagonista. La reiterazione degli atti quotidiani sospesi e mancati caratterizza il presente delluomo. E se la costituzione della ballata al pianoforte mancata potesse compiersi soltanto con lunione delle anime di un uomo e una donna che in vita hanno sfidato la sofferenza per il terrore di adempiere allidea di quellamore a distanza? Sono affascinato da tanti generi cinematografici e lidea di mescolarne diversi in un unico film mintriga assai. In Casa Occupata stato automatico unire la forza di una storia damore - che secondo laccezione del gotico sfida le leggi della natura per potersi compiere, nonostante lostacolo rappresentato dallintrusa, figura gemellare che proprio per via della somiglianza con lo spirito costantemente vicino alluomo nella casa - con il thriller, associato allimprevisto dellinattesa entrata in campo della suddetta figura, e con lessenza del melodramma, senza la retorica gonfia degli eccessi tipici del classico: intensit nella rappresentazione dei sentimenti, senza enfasi. Sono molti i referenti filmici: da alcuni film del genere cardinale dedicato degli anni 30 e 40 ad alcune opere di Alfred Hitchcock (su tutte Vertigo), da Ingmar Bergman allunicit di un film come Images di Robert Altman, che fa del tema del doppio e del gioco di specchi il suo punto di forza, attraverso lesplorazione dellanima di una donna che ha pi di un problema da risolvere con gli uomini del suo passato e logicamente con se stessa, fino ad alcune opere chiave del contemporaneo: La 25 ora (per il senso di oppressione che attanaglia lesistenza del protagonista nellarco di 48 ore e per come il passato torna prepotentemente nel presente, deviando gli aspetti decisionali nellatto di rileggere identit e accadimenti di amicizie e amore), Ferro 3 (le case occupate illegalmente dal protagonista per una sorta di rivolta borghese e la scoperta di unanima in pena che con loccupante ha qualcosa in comune), Luomo senza sonno (la forza di un disarmante thriller oscuro e incubotico secondo i dettami del genere horror, sul senso di colpa e su quanto continuino a farci deviare dalla retta via tutto ci che ancora ci tiene incollati alle esperienze traumatiche trascorse), Cashback (palese omaggio a quellideale di commedia romantica giovanilista anni 80 capace di scandagliare lintimit della voce del protagonista con grande sensibilit e acume esistenziale), Inception (per la geniale e spettacolare capacit di Nolan di rendere credibile unidea apparentemente ingovernabile, quella di giocare con i sogni, con la babele dillusioni che i personaggi stessi del film creano e manipolano, affinch la realt venga alterata in nome del supremo amore, arrivando a modificare persino il nostro subconscio). E a cosa servono lintrecciarsi e il dipanarsi di storie risapute, se non a concedersi la possibilit consapevole di saperle, poterle riscrivere a modo proprio, fino al compimento di unautentica, originale alternativa poetica?

Federico Mattioni