Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia di "Black Samurai"


Note di regia di
Jerome, il personaggio principale di “The black Samurai”, ha molte caratteristiche in comune con la narrativa classica del super eroe. Durante la maggior parte del suo tempo, Jerome vive una vita normale, da padre di un bambino piccolo si occupa di dargli a mangiare mentre sua moglie è al lavoro e fa commissioni casalinghe. Nel momento in cui indossa il Kimono, anche il suo sguardo cambia. La velocità con cui esegue i movimenti è eccezionale ed estremamente letale. Questa è anche la percezione che chi lo circonda, che lo rispetta e mitizza le storie in cui, volente o nolente, è stato coinvolto in una città violenta come Dar es Salaam. Pur trattando spesso storie drammatiche, ci muoviamo in un contesto fortemente surreale. Gli albini sono perseguitati perché considerati esseri magici ed il loro difensore è un africano che si muove come un samurai e parla come un Jedi. Sono rimasto molto sorpreso dal fatto che Jerome non avesse mai sentito parlare della saga di“Star Wars”. Egli parla, infatti, di perseveranza, rigore e spirito necessari per comprendere ed eccellere nel karate, negli stessi termini in cui i Jedi di George Lucas si riferiscono alla Forza. Questo aspetto mi ha colpito molto e la caratterizzazione del personaggio sarà costruita attraverso registri visivi e musicali diversi, per sottolineare i momenti in cui Jerome è un papà premuroso, e quando è una eccezionale macchina da guerra. L’Africa è un paese in cui il rapporto tra reale ed immaginario è una linea sottile e sfocata, in cui i piani spesso si confondono. Jerome ha la forza di immaginare un futuro diverso. La speranza è che questo film documentario possa aiutarli a realizzare i loro sogni e quelli di centinaia di albini.

Luigi Maria Perotti