La regia della serie è stata affidata a Fabio Mollo e Lyda Patitucci, che hanno rispettivamente diretto i primi 4 episodi e i restanti tre.
Fabio Mollo: Ognuno di noi ha un’ombra, un altro “io” con cui scontrarsi prima o poi. Curon esplora questa relazione/conflitto attraverso la paura, l’ironia, la violenza e l’amore. Desideravo da tempo poter raccontare una storia che fosse di genere, ma allo stesso tempo anche un racconto intimo e personale. Curon mi ha permesso di farlo.
Per noi è stato molto importante girare nei luoghi reali dove la storia è ambientata, non solo per raccontare nel miglior modo possibile il lago e la sua mitologia, ma anche per trasmettere un senso di verità al viaggio fisico ed emozionale dei nostri protagonisti nella meravigliosa location di Curon.
Lyda Patitucci: Curon mi ha dato la possibilità di affrontare un argomento personale, intimo e proprio di qualsiasi essere umano come la ricerca di sé, della propria identità attraverso una storia dinamica, di intrattenimento, giovane e contemporanea, dove il soprannaturale si innesta nella realtà in modo dirompente.
I personaggi, come ciascuno di noi, per crescere si trovano a fare delle scelte, a percorrere alcune strade piuttosto che altre. Per farlo devono accantonare, reprimere, perdere e sacrificare una parte di loro stessi; parte che prima o poi e in modi differenti cerca di emergere. Nella nostra serie questa lotta interna viene esternalizzata, regalandomi la grande opportunità di rappresentare, di mettere "fisicamente" in scena l'immaginazione, le paure, le ansie più intime che spesso hanno un volto a noi molto simile e familiare.
Tutto questo all'interno di una cornice unica come quella delle Alpi, dove la natura e la storia dei luoghi raccontati diventano un altro protagonista della vicenda, influenzando quella dei personaggi.