CATERINA - Ritratto di una folk singer


Francesco Corsi firma un ritratto artistico e personale di una delle più grandi interpreti e ricercatrici del canto popolare tradizionale e contadino in Italia: Caterina Bueno.


CATERINA - Ritratto di una folk singer
In un periodo storico, quello del Covid -19, in cui tutto è visibile solamente in streaming e durante il quale ci è impossibile persino toccarci o permetterci qualsiasi tipo di scambio sociale, il documentario "Caterina" su Caterina Bueno funziona come un potente balsamo consolatorio.

Vedere questo film è un po' come infilare le mani in una di quelle vecchie scatole che si conservano gelosamente in soffitta, piene di ricordi, di fotografie e di dischi che hanno accompagnato i nostri momenti più belli. Il lavoro di Francesco Corsi è il ritratto artistico e personale di una delle più grandi interpreti e ricercatrici del canto popolare tradizionale e contadino in Italia. Accompagnati da collaboratori storici della cantante toscana, come Giovanni Bartolomei e Jamie Marie Lazzara, entriamo nella vita e nella musica dell’unica vera folk singer del panorama italiano.

Interessante lo snodarsi della trama in un continuo entrare ed uscire tra il biografico e il pubblico, tra luoghi ed oggetti personali ed esibizioni televisive e teatrali. La Bueno è stata un’artista anticonformista ed anarchica, piccola, vestita di nero, con la voce roca dalle mille sigarette, gli occhi truccati e il capellaccio alla maremmana. Cantante “on the road” ante litteram, sempre a bordo della sua auto per le campagne toscane a registrare i pezzi di quella tradizione orale e musicale che a poco a poco sarebbe stata fagocitata dalla tv e dalla radio.

Emoziona la sequenza in cui la violinista di Caterina ritrova la mappa che la cantante usava per rintracciare i suoi paesi come per battere quasi a tappeto il territorio per le sue registrazioni. Siamo davanti ad una cartina lacera, lisa, usata centinaia e centinaia di volte, come fosse un altro spartito di un suo progetto musicale che l’ha accompagnata per anni. La forza del documentario sta molto nei materiali di archivio, sia audio che di ripresa, vere e proprie perle rare per gli appassionati di quel periodo.

Partecipano al film anche Giovanna Marini e Francesco De Gregori, che da giovanissimo suonava con la Bueno e che più tardi le dedicherà un suo pezzo proprio intitolato: “Caterina”. Alla fine della carriera la Bueno subirà gli acciacchi di una vita vissuta intensamente e verrà leggermente offuscata da quell'immondizia politica e musicale che in qualche modo la esclude dal circuito della canzone d’autore. Il suo ricordo in Toscana e in tutta la nazione è comunque ancora vivo, basti vedere la grande accoglienza ed il grande entusiasmo del pubblico e della critica durante l’ultima edizione del Festival dei Popoli.

23/04/2020, 09:23

Duccio Ricciardelli