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Note di regia di "Di Notte, sul Mare"


Note di regia di
Di Notte, Sul Mare i contorni di una piccola cittadina si distinguono a malapena attraverso l’aria rarefatta e appesantita dalla salsedine. Due giovani ragazzi nascosti dal resto del mondo si amano con passione. Un pericoloso criminale di provincia consuma la sua violenza per esercitare il suo potere. Il ricordo di un ragazzo che ha perso la vita troppo presto appesantisce gli animi di chi lo ha amato e non lo ha mai dimenticato. In questo luogo, dove il resto del mondo d’inverno sembra talvolta lontanissimo, quasi irraggiungibile, Monica e Mattia, ci sono nati e cresciuti. Quel mare lo hanno amato e lo hanno odiato. Osservando per ore i suoi orizzonti hanno sognato tante volte di fuggire lontano per poi inevitabilmente rimanere, prigionieri in un circolo infinito di contraddizioni. La loro genuina incoscienza giovanile li ha resi forti e indivisibili, ha permesso loro di perdonarsi quando hanno conosciuto lo spettro della colpa e della morte ma soprattutto li ha resi capaci di amarsi così profondamente da non temere nemmeno l’ostacolo al loro amore posto prima dalla morte e poi anche da Nunzio. I colori e i suoni di questa piccola cittadina sul mare e dei suoi abitanti non ci nascondono di essere in Puglia, ma le circostanze che li caratterizzano suoneranno familiari anche a chi vive o ha vissuto ai margini delle cittadine turistiche della Sardegna e della Sicilia, nei paesini lungo i lidi della capitale e della Campania e in tutti quei piccoli centri urbani disseminati sulle coste meno battute del mondo. Periferia quindi, si, ma una periferia addolcita dal profumo e dal rumore del mare, che non conosce il sapore dello squallido degrado urbano delle periferie cittadine, ma che mantiene una dignitosa bellezza ed è vittima semmai di un degrado dell’animo umano, tutto interiore. Di Notte, Sul Mare prendono quindi forma le vite di Monica e Mattia e il loro giovane e intenso amore osteggiato con violenza da Nunzio, il padre di Monica, un criminale che quel mare lo comanda, e che diverrà carnefice e vittima della sua stessa violenza. In un quotidiano dove la criminalità è un dato di fatto, non indagheremo sulle cause socio politiche che la determinano, ma piuttosto ci soffermeremo sulle delicate e profonde relazioni umane di chi questa violenza la subisce e la combatte inconsapevolmente con l’amore. Sarà quindi proprio l’amore incondizionato di Monica per Mattia e per un padre che lei non ha mai giudicato, a generare un cambiamento nelle vite di tutti, persino in quella di chi aveva fatto della rassegnazione, dell’odio e della violenza la propria unica religione.

Francesca Schirru