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ODIO L'ESTATE - Sole, mare e convivenza forzata


Il nuovo film di Aldo Giovanni e Giacomo, diretto da Massimo Venier, porta in scena tre differenti famiglie di fronte a una vacanza che non va come ci si aspetta. Con le tre mogli Maria Di Biase, Lucia Mascino e Carlotta Natoli che riescono a tenere testa ai tre strani mariti. In sala con medusa dal 30 gennaio in circa 500 sale


ODIO L'ESTATE - Sole, mare e convivenza forzata
"Odio l'Estate" il film di Aldo Giovanni e Giacomo
Dopo quasi quattro anni tornano Aldo Giovanni e Giacomo, e tornano con una commedia che prova ad allargare alla famiglia i temi portanti della loro amicizia. I tre non si conoscono e con rispettive mogli e figli si trovano a dover condividere una villa al mare a causa di un malinteso, più o meno volontario, con l’agenzia immobiliare on-line.

Prima gli scontri, poi la convivenza forzata e infine la conoscenza, sono il terreno su cui i tre differenti gruppi si muovono. I tre mariti ovviamente sono al centro della storia ma sono le mogli e i figli che riescono ad arricchire e a movimentare le situazioni rendendo piacevole il film e ricordando Ferie d'Agosto ma senza troppo spingere sulle differenze sociali.

L’inizio è certo un po’ lento e stentato e la presentazione dei personaggi dura più del dovuto anche perché i tre non sono poi così diversi dal solito. Con l’arrivo della villeggiatura e della convivenza forzata "Odio l’estate" si anima un po’, grazie anche agli interventi delle consorti, Lucia Mascino e Carlotta Natoli con in testa un’ottima Maria Di Biase, e ai frequenti interventi di Michele Placido, sempre al meglio nelle vesti di personaggi “popolari” come questo Maresciallo dei Carabinieri.

La musica di Brunori Sas, avvolgente e onnipresente, accompagna tutto il film con ballate che provano a creare atmosfere d’amicizia finendo però per diventare spesso superflue.

Il film diretto da Massimo Venier, malgrado una trama ancora limitata dai caratteri forti dei tre comici, sembra fare un passo avanti rispetto almeno agli ultimi due film del trio. Puntare di più su una vicenda trainante e meno sulle solite, esaurite, scenette in automobile darebbe la possibilità di sfruttare meglio anche gli interpreti comprimari, spesso capaci di dare freschezza e nuova linfa a dei grandi come Aldo Giovanni e Giacomo.

27/01/2020, 20:33

Stefano Amadio