I DUE PAPI - Opera singolare su un incontro forse mai avvenuto…
Con
I due Papi, visibile in streaming dal 20 dicembre, Netflix mette a segno un altro successo commerciale di portata internazionale evitando anche questa volta le regole della distribuzione tradizionale di massa. Oltre che su Netflix è possibile vedere I due Papi in sale convenzionate in Italia e Svizzera. Il film, da una opera teatrale, diretto da Fernando Meirelles e sceneggiato da Anthony McCarten, permette agli utenti di Netflix di assistere ad un ipotetico incontro tra Papa Francesco e Papa Benedetto XVI, interpretati magistralmente rispettivamente da Jonathan Pryce e Anthony Hopkins. La loro naturalezza, la loro abilità drammaturgica e la loro presenza scenica sono, unitamente alla singolarità della storia, la forza del film.
Quando il cardinale Bergoglio si reca in visita a Roma da Papa Benedetto XVI nel 2012, l’obiettivo è quello di dimettersi. Con sua grande sorpresa il Papa non solo gli nega le dimissioni, ma gli confessa di volersi dimettere dal suo incarico e di voler nominare lui come suo successore. “I due Papi” ci racconta nei dettagli e con un linguaggio cinematografico umanizzato e accattivante al massimo l’incontro al vertice di questi due uomini: Benedetto XVI, l’ex cardinale Joseph Ratzinger, un uomo fortemente conservatore, sia socialmente che teologicamente e Bergoglio, cresciuto in una famiglia povera di Buenos Aires, noto per la flessibilità, il liberalismo e il suo modo umile di vivere, senza ostentazione. I due uomini che si situano agli antipodi per concezione teologica e dottrinale sono i due volti della Chiesa Ufficiale di oggi. Nel tête à tête tra i due massimi prelati, che a tratti diventa quasi una confessione reciproca, si parla di problemi della Chiesa, del celibato, ma non di quelli scottanti come quello della pedofilia dei sacerdoti.
Il film di certo non va in controtendenza e sceglie di offrire una certa reticenza nei riguardi di questi problemi: quando è il turno di Ratzinger di confessarsi a Bergoglio, presumibilmente sullo scandalo degli abusi sessuali del clero, il dialogo si attenua. “I due papi” resta in superficie. Però nel corso del lungo incontro Ratzinger è lentamente spogliato della sua durezza e austerità da un Bergoglio mite, curioso e sincero. Un percorso lento che matura docilmente e disegna il quadro perfetto: uomini con straordinari vissuti che si confessano l’un l’altro, come farebbero due vecchi amici costellando il loro dire anche di battute esilaranti e sofisticate. Non è affatto certo che i due uomini si siano incontrati per un certo periodo di tempo, misurandosi in lunghe discussioni intime e personali. Sembra plausibile che ci sia stato un tête-à-tête papale. Ed è questa la domanda a cui si tenta di rispondere: cosa è accaduto tra questi due uomini prima che Joseph Ratzinger decidesse di abdicare, quasi senza precedenti? L’idea di una fallibilità papale è interessante. Un passo di tango, una canzone degli Abba, una partita di calcio. Questo è quel che resta nella mente alla visione di un film su due Papi; attimi di condivisione, di colloquialità, in cui essere Papa non è più il centro della narrazione, ma essere uomini di Dio sì.
30/12/2019, 18:20
Augusto Orsi