Abbiamo girato in large format, un formato intermedio tra il normale 35 mm, con cui si girano quasi tutti i film, ed il 65 mm con cui si girano due o tre kolossal all'anno, per esempio Roma di Alfonso Cuaron. Il large format nasce per rendere più ampia e spettacolare l'immagine del film senza avere i costi del 65mm o dell'IMAX. Fino a qualche anno fa le fiction televisive si giravano in 16 mm e il cinema in 35mm, questo rendeva l'immagine dei film più spettacolare. Oggigiorno le serie televisive si girano con le stesse camere che si usano per i film, per questo motivo il cinema si sta muovendo verso formati sempre più ampi, per differenziare l'immagine da quella che lo spettatore è abituato a vedere in TV. Partendo da una serie televisiva, abbiamo scelto questo formato proprio per rendere ancora più spettacolare e cinematograficamente più appetibile l'immagine del film. L’Immortale sarà il primo film in Italia in large format a uscire in sala e per questo motivo abbiamo dovuto lavorare in sinergia con i tecnici di Panalight e con il laboratorio di post-produzione per trovare un workflow adatto a un film d'azione come il nostro.
Abbiamo scelto di girare in 8k con la Red Monstro, una camera che, oltre a offrire una qualità eccezionale, ha un sensore large format e un corpo macchina talmente piccolo da poter essere agevolmente utilizzato su camercar, steadycam, testate stabilizzate leggere. La problematica tecnica più grande è stata quella di trovare in Italia delle ottiche che coprissero il largo formato. Dopo vari provini abbiamo scelto le nuovissime Zeiss Supreme Primes. Talmente nuove che alcune lenti, come il 21 mm, sono ancora in fase di costruzione e la Zeiss ci ha fornito il prototipo solamente per poche settimane.
Guido Michelotti