Beniamino Barrese, vincitore del Tasca d'Ora al SDF
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La Scomparsa di Mia Madre" di Beniamino Barrese il vincitore del
Tasca dOro, il premio al miglior documentario in concorso al SalinaDocFest. E stato scelto dalla giuria composta da Claudio Giovannesi, Nicolas Philibert e Francesco Zizola. Ed anche il lavoro ritenuto meritevole della "
Menzione speciale WIF Women in Film", attribuita dalla giuria composta da Kissy Dugan, Presidente di WIF, dallattrice Valentina Carnelutti e dalla regista Antonietta De Lillo. Il
Premio Signum del pubblico andato a "
Freedom Fields" della regista anglo-libica Naziha Arebi.
Ecco la motivazione della giuria del Tasca dOro: "
Truffaut diceva che i film respirano grazie ai loro difetti. Il film che abbiamo deciso di premiare ne un bellesempio, e ci ha profondamente toccato. un film che si pone domande sulle immagini e si interroga sullidentit e sulla memoria. Questa edizione del SDF dedicata al tema della resistenza, e noi pensiamo" spiegano i giurati "
che il cinema dovrebbe resistere al mondo nel quale viviamo dove tutto deve essere visibile. Il cinema dovrebbe mostrare e nascondere per poter costruire il nostro sguardo. Noi abbiamo deciso, allunanimit, di dare il premio a La scomparsa di mia madre di Beniamino Barrese, che si interroga sullimmagine della donna nella nostra societ e che ci invita ad assistere a un doppio conflitto: quello tra il cineasta e la protagonista della storia (sua madre), e allo stesso tempo lambiguit di una donna che vuole essere filmata e contemporaneamente vuole negare laccesso alla propria immagine".
Questa la motivazione della Menzione speciale WIF Women in Film:
Un film che un corpo a corpo tra madre e figlio, tra autore e soggetto, che si denudano in un generoso e raffinato atto damore. un confronto vitale, che tratteggia il ritratto di una donna non ideologica ma istintivamente emancipata, che combatte le convenzioni rinnovando lestremo e doloroso tentativo di sottrarsi allambiguit imperante. Una donna, e madre, che non fa sconti n a se stessa n alla realt, come lautore, suo figlio, che ci conferma insieme a lei, che la bellezza non nel valore estetico ma nel principio etico. In una battaglia tra la volont di darsi e la necessit di separarsi, i protagonisti costruiscono un dialogo intimo e urgente sulla sopraffazione dellimmagine sulla memoria, e sulla vita stessa, in un film la cui forma, ricca di espedienti narrativi insoliti e sorprendenti, coincide in modo efficace e coraggioso con il suo contenuto pi profondo.