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BIF&ST 10 - Miriam Leone protagonista ai domiciliari


L'attrice siciliana è a Bari per presentare "L'Amore a Domicilio" di cui è interprete principale. Dieci anni di carriera e Il suo rapporto con i social.


BIF&ST 10 - Miriam Leone protagonista ai domiciliari
Miriam Leone è Anna in "L'Amore a Domicilio" di E. Corapi
Miriam Leone è la protagonista di "L’Amore a Domicilio", il film scritto e diretto da Emiliano Corapi presentato al Bif&st nella sezione Nuovo Cinema Italiano.
L’attrice è Anna, un personaggio particolare: vive agli arresti domiciliari.

“Anna è una donna che si muove in uno spazio limitato e può uscire solo con la sua testa e l’immaginazione, anche se poi vedremo nel film che grazie a un permesso speciale la vedremo anche fuori. Per me il lavoro come attrice è stato molto interessante perché ho lavorato e girato il film praticamente tutto in un luogo quindi in qualche modo ho vissuto anche io questo isolamento di Anna”.

E come sei riuscita a trovare il personaggio?

“Ho cercato dei movimenti interiori per non appiattirmi, perché quello che ti uccide poi è l’indifferenza, la noia in generale nella vita. Bisogna cercare sempre un orizzonte a cui guardare, qualcosa che non ti faccia spegnere completamente e infatti Anna è vivissima, per quanto appaia strafottente, stanca… sembra che non le importi di migliorare però in fondo c’è sempre questo desiderio di liberarsi, anche dal carcere interiore, dalle catene che ci mettiamo da soli, anche nei sentimenti”.

Sono ormai dieci anni che fai cinema, come ti senti adesso a riguardare questo percorso?

“Dieci anni che faccio questo mestiere e per me ogni volta è la prima volta. È come se fosse un esordio continuo, con quello che ho fatto che metto da parte senza sentirmi mai arrivata. Quindi è vero che cominci ad aver un po’ di esperienza, che inizi a maneggiare la professione razionalmente, con un’altra impostazione, ma il cuore è sempre emozionato e teso come la prima volta. Ogni volta che inizio un film mi chiedo… ma me lo ricordo come si fa questo mestiere? Perché è un mestiere che si impara facendolo ma che ha bisogno anche di un grande istinto, dunque devi fidarti di te, del tuo istinto e devi appassionarti a ogni ruolo in cui metti tutta te stessa. Era il mio sogno, è diventata la mia professione”.

Hai girato 1994 sempre con Giuseppe Gagliardi, come sono i rapporti con un regista che ormai conosci molto bene?

“Abbiamo girato "1994", con Gagliardi siamo praticamente cresciuti insieme… abbiamo iniziato con "1992", poi "Non Uccidere" che è un progetto suo di Claudio Corbucci e mio insieme e abbiamo lottato tanto per farlo. Gagliardi nuova maniera è sempre lui… devo dire che quest’anno in una serie di episodi, posso dire, che c’è del colore in più… le tonalità bilanciate alla perfezione. Si è preso delle libertà maggiori sul colore in questa terza serie.”

Come gestisci il tuo rapporto con i fans attraverso i social?

“Quando ci sono, ci sono totalmente. Quello che c’è di me è autentico e reale. Quando non ci sono, cioè il mio privato, non ci sono e basta. Ovviamente sempre tutto divertendosi”.

01/05/2019, 18:34