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CARLO VERDONE - Uno, Dieci, Cento foto di cinema


L'attore e regista romano in un libro di fotografie che ripercorre la sua carriera. Gli scatti di Claudio Porcarelli dalle origini fino ai film più recenti


CARLO VERDONE - Uno, Dieci, Cento foto di cinema
Due ritratti di Carlo Verdone
Carlo Verdone in mille foto. Un libro con le immagini di tutti i suoi film, gli scatti di Claudio Porcarelli e momenti di set che sono pietre miliari della storia recente del cinema e che fermano un periodo importante della sua carriera. Carlo è il centro dell’attenzione di ogni foto ma a lui stesso questa soluzione non convince troppo.

“Nei film di oggi” dice il regista alla presentazione del libro Uno, Dieci, Cento Verdone “ mancano i personaggi di contorno, ci sono solo protagonisti. Una volta il cinema era fatto di grandi personaggi secondari e di storie scritte per loro. I registi come De Sica, Monicelli, il primo Fellini, Risi e Germi curavano i ruoli secondari in ogni dettagli ed erano maestri nello scegliere le facce perfette per i ruoli. Alcuni caratteristi hanno fatto la fortuna di molti film più di molti protagonisti. È finito tutto per colpa degli attori che vogliono fare solo i protagonisti … sarebbero stati grandi secondari ma hanno voluto fare i protagonisti… con risultati deludenti”.

La cura nella scrittura dei personaggi ma anche delle storie con la spontaneità come arma per la riuscita di una scena e di un film intero.

“La mia forza è sempre stata ed è la naturalezza. Poche prove per gli attori che stanno con me ma io do il cento per cento solo sul set quando si batte il ciak. Il monologo finale di "Bianco Rosso e Verdone" non lo avevo mai provato. Mi sono chiuso in camerino per mezz’ora chiedendo il silenzio a tutta la troupe; lì ho ripensato a tutte le disavventure vissute da Amitrano dalla partenza in Germania fino al seggio di Matera e con quello mi sono caricato a dovere. Sono uscito e ho detto ‘batti il ciak!’. Una tirata unica e stop. Il direttore della fotografia voleva fare una seconda ripresa per sicurezza ma non ce l’ho fatta, ero scarico. Siamo andati al montaggio con quella ed è andata bene. Il risultato è stato ottimo”.

Una vita per la commedia che oggi però sembra sempre più difficile da realizzare

“Fare la commedia adesso è difficile perché, a parte Napoli e qualche zona del sud, non ci sono più i teatri di strada. I mercati rionali sono spariti, oggi ci sono i supermercati… e si è persa l’umanità e la spontaneità di molti personaggi che anche io andavo a cercare per strada. Le persone parlavano affacciate alle finestre, ricordate "Un sacco bello", oggi non lo fanno più… tutti le caratteristiche singolari che coglievamo un tempo, non so un tatuaggio o una pettinatura, oggi sono fenomeni di massa e non fanno più personaggio…”

Cosa pensa Verdone della disputa Netflix sì Netflix no?

“Con Guaglianone e Menotti stiamo scrivendo una serie per la tv… ora De Laurentiis, che è il produttore, dovrà capire se darla a Netflix o a Sky; staremo a vedere. Per me la magia della sala è ineguagliabile, ma le novità non vanno ignorate o messe da parte. Se la gente vuole vedere i film sul computer andrà così. Ma, malgrado la grande qualità delle storie e degli interpreti delle serie, la magia del cinema sta nell’unicità artistica di un autore. Quella è una macchina industriale, perfetta ma costruita. Il cinema è l’espressione di un artista”

21/11/2018, 19:38

Stefano Amadio