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LOCARNO 71 - "Ray & Liz", cronache da Birmingham


LOCARNO 71 -
Ray & Liz
Ray & Liz, due nomi, quelli del titolo, ma anche quelli della coppia dei protagonisti che restano scolpiti nella memoria dello spettatore del film del regista britannico Richard Billingham al suo primo lungometraggio in concorso al Locarno Festival 2018 in prima mondiale.

Già dalle prime immagini di questo excursus nel degrado sociale e nel mondo di famiglie assistite, dove alcol e fumo sono gli elementi basilari di un vivere quotidiano senza un domani, emerge la formazione professionale di fotografo e la bravura nel trattare le immagini del regista che riesce con invasivi primi piani di dettagli di interni degradati a documentare situazioni sconcertanti e farle partecipi allo spettatore.

È un film soprattutto di tristi ricordi autobiografici che scaraventa in faccia al pubblico momenti di vita vera, crudele e terribile di uomini, donne e soprattutto bambini nelle case a schiera e case popolari alla periferia di Birmingham nell’Inghilterra profonda. Luoghi che ricordano situazioni e immagini dei primi struggenti Ken Loach e dove si riscoprono le stesse situazioni, anche esacerbate. Dove l’unica speranza è che il futuro non sia peggiore del presente.

Il regista fotografa, filma le case tipiche inglesi su due piani, dove c’è di tutto in un lasciar andare e un disordine radicato, ma dove gli animali domestici hanno i loro spazi: dai cani alle cocorite e porcellini d’india, e anche ai bambini. Gli adulti li sopportano, ma non se ne prendono cura. Mentre la galleria degli adulti è estremamente negativa in quanto caratteriali e passivi, quella dei bambini invece, è piena di vita e anche incoscientemente felice.

In questo film squisitamente inglese, ma non britannico per lo studio dei personaggi, anche se il grigiore delle periferie ma anche il verde della campagna inglese sono presenti, i luoghi canonici della civilizzazione albionica mancano. Non vi sono né pub, né villaggi con la loro vita sociale, ma vi è l’amore smodato per il tè, il fumo e gli alcolici. I personaggi dell’apatia e disperazione cesellati con bravura da Richard Billingham sono uomini e donne di oggi. Tra i bambini, vera speranza per un domani migliore, vi è il piccolo e simpatico Jason che per la sua vivacità e intraprendenza ha tutte le carte in regola per uscire dalla spirale dell’assistenza e una vita di indigenza. Infatti viene affidato ad una famiglia che si prenderà vera cura di lui.

Ray & Liz acccurato nelle immagini e scorrevole nel racconto merita di essere visto anche se risulta deprimente.

07/08/2018, 08:02

Augusto Orsi