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Note di regia di "Gli Ultimi Butteri"


Note di regia di
Gli Ultimi Butteri
Nell’ambito di una crisi economica senza precedenti in cui il sistema di produzione industriale di carne ha fallito in pieno e, sempre di più, cresce l’influenza e la popolarità di movimenti animalisti radicali, diventa essenziale mettere in luce e promuovere dei modelli di produzione alimentare alternativi. La comunità de Gli ultimi butteri ne è un fulgido esempio perché, da generazioni, riesce a vivere del proprio lavoro, coniugando tradizione e innovazione, tutelando il benessere animale e un ecosistema delicato che non sopporta l'invadenza dell'uomo e che necessita di cura e attenzione.

La logica di realtà locali come questa, in un mondo globalizzato, fatto di cifre astronomiche ed allevamenti intensivi, può sembrare insignificante, anacronistica, eppure è l'unica via percorribile, se si vuole ritrovare un rapporto armonico con la nostra madre terra. È vitale ritornare a investire su un sistema basato sulla produzione locale. Anche la scienza dell'evoluzione ci dice che un organismo, per sopravvivere, deve adattarsi a livello locale, ma per ragioni che non comprendiamo, l'agricoltura scientifica ha escluso l'uomo da questo requisito.

Se vogliamo un’agricoltura sostenibile e uno stile di vita sostenibile dobbiamo darci dei limiti, limiti che ci vengono suggeriti da ogni specifico territorio e da ogni singola azienda.
È una questione di buon senso. Siamo in un momento cruciale in cui bisogna insistere su queste tematiche, in modo da influenzare le scelte politiche delle persone, e far capire che con l'acquisto di un buon prodotto locale, si guadagna in gusto, in salute, in qualità dell'ambiente, in posti di lavoro dignitosi e si salvaguarda la tradizione e la cultura del luogo.

Negli occhi di questi uomini e dei loro animali, si comprende il sentimento che si ha nel vivere una vita che ha un senso, una vita a cui non rinuncerebbero mai. Raccontando di questo mondo possiamo intravedere una storia più ampia, che addirittura investe tutto l’Occidente. Una chiave di lettura che si offre con forza: possiamo infatti pensare agli Ultimi Butteri come a una possibilità di riscatto nei confronti della natura.
 
Walter Bencini