Un'immgine di "Io Sono Qui" di Gabriele Gravagna
Intenso e diretto il docufilm "
Io sono qui" del giovane regista palermitano
Gabriele Gravagna, presentato nella prima giornata del Bifest e parte di un progetto più ampio condotto dall’ UNICEF in collaborazione con lo stesso regista, l’ Associazione ANSANTE ONLUS e il Comune di Palermo.
I ritratti dei tre protagonisti Dine, Magassouba, Omar che si stagliano a tutto tondo sullo schermo, senza filtri, da subito catturano l’attenzione dello spettatore sul fenomeno dell’immigrazione minorile e del viaggio che migliaia di migranti si trovano a dover compiere per arrivare in Italia e in Europa per sfuggire a guerre che non hanno dichiarato e a violenze che hanno subito.
Il lavoro che si presenta nella forma più classica del documentario ossia l’intervista, mette a fuoco, non solo metaforicamente, i ritratti dei tre protagonisti attraverso il ricordo delle loro drammatiche esperienze di vita. Le loro storie, dipanandosi, contribuiscono a contrastare gli stereotipi sull’immigrazione, lasciando via via il passo nell’animo dello spettatore solo all’individuo, all’uomo, senza più distinzioni di provenienza geografica. Bisogna “saper ascoltare prima di giudicare”, come ha affermato il regista nella presentazione.
Tre storie a lieto fine, quindi, quelle dei protagonisti, tre storie di riscatto da un destino che sembrava essere già segnato, grazie soprattutto al funzionamento di un centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, l’ANSANTE ONLUS di Palermo appunto, che li ha guidati nel non facile percorso verso l’inclusione sociale.
Stefania Del Giglio