Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Note di regia di "Ecce (H)omo, Guerrieri"


Note di regia di
Ecce (H)omo, Guerrieri
Prima dei miei problemi di salute, ho partecipato alle riunioni degli attivisti LGBT che hanno preceduto l'approvazione della legge Cirinnà, ho assistito ai dibattiti sulla gestazione per altri, ho conosciuto le famiglie arcobaleno. 
Ciò che accomuna tutte queste persone è il fuoco guizzante della lotta per la costruzione di un modello di società dove la differenza di ogni individuo è un valore. E' lo stesso fuoco che brucia guardando le foto di Martin Luther King e il movimento di protesta dei neri, nelle immagini delle suffragette per il voto alle donne e nello sguardo delle femministe.
Gente che ha permesso di fare un balzo in avanti al nostro assetto civile.
La legge sulle unioni civili approvata in Italia è di fatto una legge mutilata, lo stralcio della stepchild adoption non tutela i genitori e i piccoli nati da famiglie omosessuali. 
Entrare in contatto con la malattia ha provocato 
in me la necessità di connettermi con chi era nel vivo della lotta contro la malattia fisica. E in alcune 
di queste persone ho ritrovato lo stesso fuoco che avevo visto nelle manifestazioni di qualche mese prima. 
La mancanza di diritti è, di fatto, una malattia sociale alla quale bisogna porre rimedio.
E’ nata una ricerca sul diritto di tutti corpi ad esistere e ad essere amati: pensiamo ad esempio a quanto spesso i corpi degli anziani e dei disabili siano confinati nel territorio di castità per il nostro immaginario, mentre in alcuni paesi come l’Olanda esistono leggi riguardanti l’assistenza sessuale. Una legge che sarebbe importante approvare anche in Italia: tutti noi sappiamo quanto sia importante il vissuto dell'affettività. È un atto d'amore e civiltà rendere accessibile la sessualità e il piacere a coloro che vivono il dramma di un corpo confinato nel dolore. 
Con umiltà ho riunito queste vite che hanno accettato di prendere parte alla performance dove avrebbero messo a nudo corpo e anima, mostrando volontariamente se stessi ed il loro vissuto senza pelle: una maternità con una mamma senza diritti e la sua piccola, la pietà con un ragazzo disabile che ha fatto della sua vita arte, una donna e l’ amore per la sua compagna con la quale è stata insieme per 23 anni, l’abbraccio tra donatori di sangue e riceventi, lelacrime di una Venere dai capelli d'argento che guarda il suo volto segnato dal tempo, il coraggio di chi trova la forza di comunicar un messaggio d'amore nonostante la difficile lotta contro il cancro. 
Fondamentale è il ruolo della voce: la voce di chi non c’è più, la voce che cambia con il tempo e la malattia, il soprano lirico che accompagna ed eleva.
Mi chiedono in cosa consista “Ecce (H)omo, Guerrieri”. Risponderei semplicemente: “è un progetto sull’Amore.

Kyrahm