Stefano Accorsi e Kasia Smutniak in "Made in Italy"
Torna alla regia di un film dopo 17 anni
Luciano Ligabue, confermando la sua voglia di raccontare
l’Italia, la sua
Emilia e le persone che ci vivono.
Persone normali, operai, parrucchiere, fancazzisti di provincia che hanno dilapidato il patrimonio di famiglia e che vanno a formare un quadro abbastanza fedele del nostro Paese.
Ligabue stavolta parla di lavoro e d’amore, una storia personale, quella di Riko,
Stefano Accorsi, che tra i problemi in fabbrica e quelli con la sua compagna Sara,
Kasia Smutniak, lo fanno trovare di fronte allo specchio dell’età di mezzo, quando tutto quello che davamo per sicuro diventa precario in un istante.
Riko perde tutto e alle domande esistenziali tipiche di quell’età si somma la depressione che il Paese riesce costantemente a creare, oltre che nell’economia, anche nelle persone.
"
Made in Italy" appare costruito bene, scritto dallo stesso Ligabue senza aiuto di sorta, ma quello che non cresce è lo sviluppo narrativo, incapace di far appassionare ai personaggi che si muovono in situazioni molto schematiche e prevedibili.
Anche l’immagine del Paese e i giudizi di un malessere sono poco raffinati e sembrano arrivare più dal commento social che da un’analisi originale che proprio il cinema, questo cinema, dovrebbe fare.
Ligabue infarcisce il tutto di rock, con le sue canzoni e altre hit, a fare non solo da tappeto ma anche da protagonista di alcune scene, arrivando insieme, musica e immagini, dal concept album omonimo.
Stefano Accorsi, dolente e accigliato, passa rapidamente dall’insaccare carne di maiale a filosofeggiare sull’esistenza. Ma, a quanto pare è il suo destino di attore, dopo che tanti anni fa,
Ferzan Ozpetek lo fece fruttivendolo con la passione per la poesia turca.
Kasia Smutniak è poco appariscente ma funziona nel ruolo della madre ferita e della parrucchiera convinta ma non del tutto soddisfatta.
Fausto Maria Sciarappa è lo scapestrato amico, artista e confidente che aiuta Riko a capire quel che non va, senza riuscire però, come si conviene, a farlo lui stesso.
22/01/2018, 18:47
Stefano Amadio