Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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IL COLORE NASCOSTO DELLA COSE - In sala in Svizzera


IL COLORE NASCOSTO DELLA COSE - In sala in Svizzera
Con “Il colore nascosto delle cose” il cineasta svizzero- milanese Silvio Soldini al suo decimo lungometraggio porta allo schermo in modo esemplare la storia di un amore non frequente: quello di Emma, osteopata cieca dall’adolescenza, luminosa e positiva, abile nel suo lavoro e Teo, pubblicitario creativo, ma farfallone, instabile nei suoi sentimenti e nei rapporti con le donne.

In Teo, interpretato con bravura da Adriano Giannini, Soldini riesce a calare due personalità contrapposte, ma complementari: quello del brillante professionista affermato e quello del quarantenne scapolo che non sa ben gestire le sue relazioni umane, (cominciando da quelle con la sua famiglia, in particolare la madre con la quale ha un rapporto saltuario, lontano) e quelle affettive. Teo è in un certo senso affetto da misoginia. Ama le donne ma non riesce a convivere con loro. Il regista lo mostra nel suo duplice conflittuale rapporto al femminile, quello con la madre e con Greta la sua fidanzata. Con Emma invece il tutto è diverso vi è una certa curiosità nello scoprire il mondo della cecità con tutti i suoi ostacoli, i suoi limiti, le sue differenze, anche con le sue scoperte, l’importanza dell’udito, e soprattutto del tatto.

Il regista Soldini che lo ha scoperto e filmato con cura ed esattezza nel suo documentario “Per i suoi occhi”, in questa riuscita finzione lo scandaglia nei minimi dettagli della vita quotidiana con realismo e lucidità, chiedendosi e chiedendo anche allo spettatore, come si può amare e vivere una vita con chi è privo della vista. Su questa domanda implicita, ma fondamentale, crea una magnifica, profonda storia d’amore fatta di sentimenti e non sentimentalismo.

La trama del film non si limita al rapporto idilliaco e burrascoso tra Emma e Teo, ma coinvolge attivamente come comprimari due altri personaggi della storia che vivono la cecità in modi completamente diversi: la bruna, estroversa Patti dall’accento veneto, amica del cuore e confidente di Emma affronta la sua esistenza con leggerezza, ma realismo mentre l’adolescente Nadia, rigetta con rabbia il suo stato di non vedente e trova nella “saggia” Emma il suo conforto. Gli atteggiamenti di queste tre donne, tratteggiati con cura ed empatia, ci fanno capire meglio la realtà dei non vedenti. Il merito principale del riuscito ed apprezzato film, oltre alla sensibilità e bravura registica di Silvio Soldini, filmare personaggi di spessore psicologico e di credibilità narrativa, va dato a Valeria Golino, che interpreta in modo completo, superlativo, la giovane, simpatica Emma.

Ne "Il colore nascosto delle coseValeria Golino dà prova della sua maturità artistica che le permette di interpretare con competenza e successo anche i ruoli più impegnativi come quello di una donna cieca che si è realizzata nella professione e vive in modo normale la sua vita. L’osteopata con l’ausilio del suo bastone bianco guarda e vive la sua esistenza con realismo e senza pietismo, come talvolta avviene ai non vedenti.
Teo dal canto suo, pur interpretando il ruolo dell’uomo leggero e superficiale in amore, ma dotato di generosità e di un grande cuore, se la cava in modo eccellente non andando mai sopra le righe.
Presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia e allo Zurigo Film Festival, il film è uscito, in questi giorni in Italia e nelle sale del Canton Ticino.

16/10/2017, 11:42

Augusto Orsi