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Note di regia di "S_Connessi"


Note di regia di
Sarà sicuramente capitato anche a voi, camminando per i vicoli della vostra città o seduti al tavolo di un bar, di percepire, con grande intensità, gli effetti più o meno devastanti della rivoluzione digitale occorsa negli ultimi anni e dovuta al radicale cambiamento dei mezzi di comunicazione.
Inutile sottolineare le cose palesi, ossia il solito discorso relativo al fatto che fino a dieci anni fa per comunicare con l'altra parte del pianeta ci volevano giorni, settimane addirittura. Inutile sottolineare che la “e-mail” è forse la più grande invenzione del nostro tempo, ovviamente correlata alla grandezza di Internet e alle sue potenzialità. Una cosa è certa, che se attraverso i cellulari, il nostro modo di comunicare era sostanzialmente cambiato, con l'avvento degli smartphones la connessione tra le persone ha raggiunto sicuramente un'efficacia ed una sistematicità che sono oramai diventate assolutamente imprescindibili per la vita di ognuno di noi.
Probabilmente, nessun libero professionista sarebbe più in grado di portare avanti il proprio lavoro, di gestire la sua attività, o anche solamente di essere collegato alla sua famiglia senza avere il suo telefono intelligente tra le mani. Gli smartphones, così come sostiene qualcuno, sono diventati la vera e propria scatola nera della nostra vita. Ovviamente, ogni rivoluzione, che sia di tipo digitale o che sia di tipo politico o addirittura industriale, non è mai solo ed esclusivamente un grande cambiamento, ma è un vero e proprio incontro tra passato e futuro. Ogni grande innovazione tecnologica ha sempre soppresso il passato, ed aperto porte e spiragli sul futuro. Non fu proprio Henry Ford a dire che l'automobile era semplicemente una moda momentanea e che presto tutti si sarebbero resi conto che le merci e le persone potevano tranquillamente continuare ad essere trasportate in groppa ad un cavallo o ad una carrozza? Non fu proprio Edison ad essere deriso, nel momento in cui sosteneva che la lampadina al tungsteno avrebbe cambiato il modo di illuminare la casa, l'industria, la vita? Come si suol dire, le ultime parole famose.
È anche vero che, ogni rivoluzione che apporta un grande cambiamento, nel tempo, rivela i pro ed i contro del nuovo stato di fatto.
In riferimento alla rivoluzione digitale, questa capacità di essere sempre connessi e per certi versi collegati alle persone che amiamo, con cui lavoriamo, o che semplicemente frequentiamo nel nostro tempo libero, ha sicuramente ridotto il tempo tecnico con cui comunicare, ma ha sicuramente ampliato le distanze tra le persone.
Molti sociologi gridano già allo scandalo, quando passano vicino ad un tavolo di un pub e di venti persone sedute, molto spesso nessuno parla, ma tutti comunicano, persi nel proprio dispositivo mobile. Connessione e alienazione. Questa capacità di essere prossimi a qualcuno, nel tempo che impiega un messaggio ad uscire dal nostro dispositivo e ad entrare in quello del nostro dirimpettaio, sembrerebbe quasi aver annullato la necessità di ricerca del prossimo ed allo stesso tempo sembrerebbe aver annullato in qualche modo la vecchia capacità di incontrarsi, in un bar del centro, magari in un pomeriggio piovoso, con il solo scopo di relazionarsi e di chiacchierare occhi negli occhi. Per quanto la tecnologia odierna ci consenta addirittura di video chiamarci, questo processo sta ottenendo risultati controversi e che sono argomento di dibattito dei grandi studiosi delle masse e delle abitudini del nostro tempo.

Christian Marazziti