Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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NOI ERAVAMO - Persone e immagini della Grande Guerra


Tre giorni al cinema: 22-23-24 maggio distribuito da Cinecittà Luce. Il film di Leonardo Tiberi arriva in sala dopo "Fango e Gloria" prodotto anche questo dalla Baires e ambientato nelle zone del fronte. La Prima Guerra Mondiale raccontata da un personaggio d'eccezione, Fiorello La Guardia, futuro sindaco di New York e ufficiale USA in Italia.


NOI ERAVAMO - Persone e immagini della Grande Guerra
Yuri Gugliucci e Alessandro Tersigni, in "Noi Eravamo"
Secondo capitolo firmato da Leonardo Tiberi, e prodotto da Maurizio e Manuel Tedesco, della trilogia sulla Grande Guerra.
Il Veneto, il Piave ma soprattutto le persone; migliaia di uomini e donne che per tre anni e mezzo rimasero a difendere i confini dell’Italia in una guerra che spesso era a centinaia di chilometri dalla propria casa.

Non da centinaia ma da migliaia di miglia arriva il protagonista e narratore della storia di "Noi eravamo", quel Fiorello La Guardia, primo, amatissimo Sindaco italoamericano di New York, che nell’ultimo anno e mezzo di guerra fece il pilota d’aereo associato alle truppe italiane di stanza nel nord est. Lui nato negli States da padre pugliese e madre triestina, parlava italiano e, dopo un addestramento a Foggia sui velivoli Caproni dell’aeronautica italiana, fu impegnato in molte azioni di bombardamento oltre le linee austriache.

Con lui, nel film di Tiberi, due fratelli cresciuti in Argentina, anche loro figli dell’emigrazione; uno meccanico (Alessandro Tersigni), che diventerà sodale di La Guardia e del duo aereo, e uno, dall’animo hamingueyano, focoso combattente e aspirante scrittore (Davide Giordano). Tra loro le vicende del campo di volo e del presidio sanitario dove una giovane infermiera (Beatrice Arnera) farà da anima sensibile della storia.

Con l’utilizzo di immagini di repertorio abilmente restaurate, colorate e integrate, il film racconta le vicende umane di una guerra cruda, spietata e lontana dai sogni dei personaggi. A parte i feriti che arrivano nelle tende della Croce Rossa, gli scontri sono un pretesto per raccontare quello che appare fermarsi solo per forza maggiore davanti ai fucili e alle bombe: la voglia di costruirsi una vita.

Oltre al bel repertorio le immagini del film sembrano un po’ statiche nelle fasi di dialogo. Probabilmente una scelta stilistica per rendere omogeneo il moderno con il materiale girato ormai un secolo fa.

16/05/2017, 09:34

Stefano Amadio