Luisa Ranieri nella locandina di "My Italy"
Bruno Colella è un regista originale, ha idee e riesce spesso a trasformarle in cinema. In questo caso, il suo film soddisfa l’esigenza di parlare senza pesi eccessivi di arte contemporanea, grazie alle conoscenze e agli amici che, tutti insieme, hanno dato una mano per la realizzazione del film.
"
My Italy" si sviluppa seguendo la traccia del regista e produttore (lo stesso Bruno Colella) e del suo assistente che tra banche e viaggi per l’Europa cercano di racimolare il budget necessario per far partire la produzione.
Dal mondo dell’arte arrivano
Lim, Kostabi, Bednarsky e Kirchhoff e Achille Bonito Oliva, nel ruolo di un Virgilio in grado di introdurre e commentare l'universo degli artisti contemporanei.
Dal cinema sono molti gli attori coinvolti: da
Piera Degli Esposti a Luisa Ranieri, da
Alessandro Haber a Lina Sastri, da Nino Frassica a Serena Grandi fino a Rocco Papaleo e Sebastiano Somma.
Più o meno tutti con professionalità si mettono a disposizione della storia interpretando ruoli minori ma importanti per dare corpo alle scene.
Il film di
Bruno Colella riesce a far sorridere con battute e situazioni, a far riflettere e a introdurre lo spettatore nello strano ambiente dell’arte contemporanea. Qualche carenza di budget fa scadere alcune situazioni in un ambito quasi amatoriale; una scelta, forse, ma che avrebbe dovuto essere più "lavorata" per essere in grado di rendere la differenza tra documentario, cinema e film nel film. Il basso budget ha di positivo la possibilità di avere tanti nomi del cinema sul cartellone, amici che hanno prestato la propria opera per puro divertimento.
10/05/2017, 18:48
Stefano Amadio