Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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LA PELLE DELL'ORSO - Intervista a Marco Paolini


Primo ruolo da protagonista sul grande schermo per l'attore veneto, anche co-sceneggiatore e co-produttore


LA PELLE DELL'ORSO - Intervista a Marco Paolini
Marco Paolini e Marco Segato a Torino
Marco Paolini è il protagonista (e co-produttore, e co-sceneggiatore) de "La Pelle dell'Orso", esordio nel lungometraggio di finzione di Marco Segato. Insieme al regista è in giro per l'Italia per presentare il film, in uscita in Italia il prossimo 3 novembre: lo abbiamo intervistato prima della proiezione torinese al cinema Greenwich Village.

È l'esordio al cinema da protagonista, cosa ti ha convinto ad accettare la sfida?

È coerente con il percorso della Jole, la casa di produzione che si occupa anche del mio lavoro teatrale e televisivo, oltre che dei nostri film. Questo progetto lo abbiamo sviluppato a partire dal libro omonimo di Matteo Righetto come una possibilità, sia per Marco di un'opera prima, sia per me per un impegno più lungo sul set.
L'ho trovato possibile perché mi interessa l'idea di fare film di genere, anche se questo film è un po' particolare come genere. È un film di viaggio, di avventura, è un iniziazione ambientata in un territorio che è un heimat per me, e in un'epoca che in qualche maniera ancora mi appartiene, almeno nei ricordi.
Dare corpo a questa cosa, cimentandosi anche con la difficoltà di lavorare con animali, con un ragazzo e con modelli di riferimento, era una sfida. A me piace avere degli argini, e l'idea di muoversi con degli argini, non potendo fare tutto quello che si vuole, mi stimola.

Lavorare con l'orso come è stato?

Ci sono molto animali nel film, una vipera, un coniglio, due galli cedroni che non abbiamo montato, quelli domestici nelle stalle. E l'orso, che è ovviamente quello più impegnativo. Non sono animali da circo, da spettacoli di strada, sono stati salvati da cattivi zoo da questo straordinario personaggio, Zoltan, che li tiene in una riserva e li usa per il cinema, orsi e lupi.
Lui può garantire la sicurezza, ma in condizioni precise e con estrema prudenza: io ero anche co-produttore del film, avevo doppia responsabilità e in più in quel periodo nella valle c'era un altro orso minaccioso che ammazzava la vacche.
Con tutto questo, gli aneddoti potrebbero fiorire uno dopo l'altro a creare un bouquet, ma la cosa posso dire che alla fine è stata entusiasmante!

28/10/2016, 21:29

Carlo Griseri