Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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CINÉMA DU RÉEL 38 - “Affettuosa Presenza”
un film dedicato a Umberto Bellintani


Un film di Franco Piavoli sull’amico e poeta.


CINÉMA DU RÉEL 38 - “Affettuosa Presenza” un film dedicato a Umberto Bellintani
Affettuosa Presenza” è un’opera che nasce dallo scambio epistolare fra Alessandro Parronchi, poeta ermetico e storico dell’arte fiorentino, e Umberto Bellintani, poeta e scultore mantovano profondamento attaccato alla sua terra e molto vicino a Franco Piavoli. Da questa corrispondenza, che va dal 1947 fino al 1992, emerge non solo l’intimo rapporto di fratellanza che li univa, ma anche i turbamenti e la profonda sensibilità del Bellintani che hanno dato vita alle sue opere, in cui la vicinanza con la natura e la sua bellezza diventano sollievo alle sofferenze umane e al male di vivere.

Franco Piavoli ha strutturato questo suo film in due parti ben distinte: “Fra due tre minuti sono qui” e “Caro Sandro”. Nella prima parte, che fa da prologo alla seconda, la figura di Bellintani viene inizialmente ricordata attraverso le immagini tratte dal film dello stesso Piavoli “Voci nel Tempo”, dove il poeta fece amichevolmente una breve comparsa. Segue un’intervista dalla forma molto classica ad Alessandro Parronchi, che rievoca la nascita e lo sviluppo della sua amicizia con Bellintani, attraverso il racconto di aneddoti personali e la lettura di alcune delle carte che si erano scambiati nel corso della loro corrispondenza.

Nella seconda parte, dal tono meditativo e di più ampio respiro, una voce fuori campo legge alcuni brani tratti dalle lettere che Umberto aveva spedito all’amico Alessandro, dando origine ad un flusso di parole che scorre incessante sulle immagini statiche e contemplative della campagna mantovana e del fiume Po nei pressi di Gorgo, terra del poeta. Ritroviamo qui lo stile tipico del regista, attento osservatore della natura, teso come sempre a donare materialità alle immagini grazie all’uso sapiente dei suoni e d’inquadrature fisse che catturino gli impercettibili mutamenti del paesaggio e della luce. Il lavoro di Piavoli non si limita così a semplice commento puntuale delle parole di Bellintani, bensì traduce in poesia visuale la poesia verbale, amplificandone la portata sensoriale. L’opera risulta così frutto della sintonia e dell’armonia di queste due sensibilità artistiche, portatrici di una stessa poetica che trova le sue radici nella contemplazione della natura.

08/04/2016, 18:38

Marco Cipollini