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Note di regia del documentario "Saga"


Note di regia del documentario
La mia idea era di dare una forma a Saga, o di concretizzare la materia di Saga, attraverso uno sguardo vero. E ho allora lavorato da un mio angolo, “a distanza” da Giovanni e da Saga. Perché non è da vicino che si vede, è da una giusta distanza che si vede. Ciò che ho fatto per restituire la statura di Giovanni Lindo Ferretti e di Saga è stato mettere il mio piccolo sguardo nel grande sguardo di Saga senza paura. Perché Saga ti può schiacciare con la sua bellezza.
Ho poi cercato di essere il più pulito possibile e rigoroso per la ripresa dell’opera. Ho scelto dei tagli duri e geometrici. L’opera equestre è come un balletto. Se sposti la telecamera l’opera non è buona. Io non l’ho mai spostata di un millimetro. La bellezza dei cavalli non è solo nel vederli, è anche nel non vederli, è nel perderli nell’inquadratura.

Paolo Boriani