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NFF XVII - "Fortapāsc" e il ricordo di Giancarlo Siani


Marco Risi, Libero De Rienzo e Andrea Purgatori al Festival per ricordare il giovane giornalista ucciso dalla camorra nel 1985. INCONTRO


NFF XVII -
Libero De Rienzo č Ginacarlo Siani in "Fortapāsc" di Marco Risi
Trent'anni fa Giancarlo Siani, giovane giornalista napoletano, venne ucciso dalla camorra; sei anni fa Marco Risi diresse "Fortapāsc", su una sceneggiatura di Andrea Purgatori e con Libero De Rienzo nel ruolo di Siani.
Oggi, il Napoli Film Festival vuole ricordare quel fatto doloroso e di svolta, proiettando il film e incontrando i tre personaggi che ne furono la spina dorsale. Al cinema Metropolitan, Marco Risi ricorda i passi che lo portarono alla realizzazione di "Fortapāsc".

"Quando mi venne proposto, il film si doveva chiamare l'Abusivo, tratto dall'omonimo libro, ma rifiutai perché il personaggio di Giancarlo non veniva fuori. Poi seppi che in seguito ci aveva lavorato Andrea Purgatori e lė capii che si poteva raccontare un personaggio, narrando gli ultimi quattro mesi della vita di Siani".

Come veniva fuori il personaggio, chi era Giancarlo Siani?

"Era un ragazzo che aveva grande voglia di vivere e per questo la sua fine mi ha fatto arrabbiare ancora di pių. Quando morė il direttore di allora de Il Mattino (giornale per cui collaborava da free lance ndr) disse: "Siani chi?".
Di lui mi piaceva raccontare la figura di un ragazzo normale, fragile che ha paura di buttarsi in mare, come si vede all'inizio del film. Non era un eroe predestinato, ma pensava che nulla potesse accadergli perché stava solamente facendo il suo lavoro".

A rivedere il film cosa ne pensa e cosa pensa dell'assassinio di Giancarlo Siani?

"Questo film ha suscitato in me grandi emozioni. Mentre giravamo a Napoli eravamo circondati da un aria di grande affetto. "Fatelo bene questo film" mi disse un uomo che passava sul set, in strada, che conosceva Siani "perché Giancarlo aveva un cuore grande cosė!" aggiunse.
E credo di averlo conosciuto anch'io, senza averlo mai incontrato, fin dalla foto della sua morte che mi č rimasta dentro e che mi ha accompagnato per tutto il film".

Protagonista del film, Libero De Rienzo. Come hai preparato il personaggio di Giancarlo Siani?

"Ha fatto tutto Giancarlo. Sono stato forse la quinta scelta di Marco (che ride... ndr), e quando me lo propose, risposi no. Poi in aereo lessi la sceneggiatura e capii che dovevo farlo. Allora chiamai Marco e dissi che ero pronto, ma a quel punto era lui ad avere dei dubbi... finche non ci incontrammo e con le giuste modifiche vide in me Giancarlo Siani.
Il personaggio mi venne da un'unica foto: lui in piedi vicino alla sua Meari, che guardava in macchina con il sorriso pulito. Da lė č nato il personaggio".

Andrea Purgatori ha scritto, con Jim Carrington e Risi, la sceneggiatura del film. Com'č stata scelta la strada da seguire per raccontare un fatto del genere?

"All'inizio ci siamo scontrati con tanti perché" ha detto Purgatori " Abbiamo cercato di andare oltre i fatti, affrontando l'ultima estate di Giancarlo e sull'evidenza che lui avesse compiuto un salto di qualitā in quello che stava facendo come giornalista: l'individuazione del collegamento tra criminalitā organizzata e politica, motivo per cui č stato ucciso cosė in fretta".

Il personaggio com'č venuto fuori?

"Mi sono messo al suo posto, tornando alla sua etā, accanto a lui chiedendomi come avrebbe affrontato un pezzo di cronaca o una situazione drammatica: con un sorriso. Arrivava cosė dove gli altri suoi colleghi non arrivavano, facendo bene il suo mestiere. Se siamo in tanti qui č perché Fortapāsc continua a far vivere un pezzo della nostra storia, nel bene e nel male".

01/10/2015, 09:37

Stefano Amadio