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Note di regia di "Una Storia Sbagliata"


Note di regia di
Il nostro mondo è interconnesso, parliamo di globalizzazione, siamo nell’era digitale, sembra quasi che lo spazio geografico sia stato abbattuto. In un mondo ormai pieno di conflitti siamo colpiti ogni giorno da immagini che ci arrivano da ogni parte del mondo, da est come da ovest. Visi, popolazioni, guerre, paesaggi… commentatori e telegiornali ci danno la sensazione di conoscere, di capire. Ma continua ad esserci uno spazio enorme tra quello che pensiamo di sapere e quello che invece non sappiamo, tra quello che altrove ci somiglia e quello che non è affatto simile a noi. Uno spazio che esiste anche tra gli individui. Anche tra le persone che si amano.

Questo film è un tentativo di esplorare questi territori attraverso una piccola storia privata. Attraverso lo sguardo di una giovane donna. Attraverso il racconto della sua storia d’amore e incomprensione. Attraverso il racconto del suo viaggio. Lo sceneggiatore Ugo Pirro diceva che per fare un film si doveva partire da un’immagine. Per me quell’immagine è quella di un auto che corre nel deserto alla ricerca di una risposta. Un viaggio non è solo muoversi, raggiungere un posto diverso dal nostro, un viaggio ci mostra sempre un lato diverso delle cose e del modo che abbiamo di guardarle, e, in fondo, un aspetto diverso di noi stessi. Per Stefania questo viaggio in Iraq è un viaggio nel suo passato, nei suoi ricordi, nei ricordi della sua storia d’amore con Roberto.

È un viaggio dentro le ragioni che stavano incrinando il suo matrimonio e che lei allora non poteva comprendere. È un viaggio in un ospedale iracheno, in una missione di pace. È un viaggio dentro una femminilità altra e diversa dalla sua. È un viaggio dentro se stessa e fuori da lei, in un mondo ferito. Ma soprattutto alla fine è un viaggio alla ricerca della pace. Pace con se stessa e con il mondo.

Gianluca Maria Tavarelli