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Proiezione speciale per i detenuti del carcere
di Poggioreale de "Le Cose Belle"


Proiezione speciale per i detenuti del carcere di Poggioreale de
Proiezione speciale per i detenuti del carcere di Poggioreale del documentario "Le Cose Belle" di Giovanni Piperno ed Agostino Ferrente sabato 16 maggio 2015 alle ore 9:30. Interverranno Antonio Fullone (Direttore casa circondariale ‘Giuseppe Salvia’), Roberto D’Avascio (Presidente Arci Movie), Agostino Ferrente (il regista) ed Antonella Di Nocera (Produttrice)

L’incontro tra l’Arci Movie e il direttore del carcere di Poggioreale Antonio Fullone è avvenuto nel mese di marzo, quando in associazione erano in corso le attività con le scuole per celebrare la Giornata della Legalità. Come spesso accade con gli ospiti che arrivano a Ponticelli per intervenire alle attività di promozione culturale che da 25 anni l’associazione porta avanti instancabilmente nella periferia orientale di Napoli, dopo l’incontro, nasce il desiderio di proseguire insieme con nuovi progetti comuni. Da qui l’idea di organizzare una proiezione nella casa circondariale di Napoli, un ‘piccolo’ evento che rappresenta concretamente lo slogan di Arci Movie: “La passione del cinema per costruire cultura e solidarietà”.
Sulla scelta del film non ci sono stati dubbi, "Le Cose Belle", prodotto tra gli altri da Antonella Di Nocera (Parallelo 41), caso unico di produzione indipendente con una straordinaria permanenza nelle sale nonostante l’assenza di majors distributive alle spalle, film pluripremiato ai festival di tutto il mondo.
La storia racconta la fatica e la bellezza di crescere al Sud in un film dal vero che narra tredici anni di vita. Quella di Adele, Enzo, Fabio e Silvana, raccontati in due momenti fondamentali delle loro esistenze: la prima giovinezza e l'inizio dell'età adulta, in un film che mescola il tempo della vita e il tempo del cinema.
La dignità dei giovani e le responsabilità degli adulti in una Napoli immersa in quel suo tessuto magmatico, dove il bene e il male vivono in prossimità, dando un volto alla complessità dell'esperienza umana.

Quando nel 1999 Agostino Ferrente e Giovanni Piperno realizzarono "Intervista a mia Madre", un documentario per Rai Tre che voleva raccontare dei frammenti di adolescenza a Napoli, ai loro quattro protagonisti chiesero come immaginassero il proprio futuro: loro risposero con gli occhi pieni di quella luce speciale che solo a quell'età possiede chi ancora sogna "le cose belle" e con quell'autoironia tipica della cultura partenopea che li aiuta a sdrammatizzare, esorcizzare e talvolta rimuovere gli aspetti problematici della vita. Al tempo stesso da quegli occhi traspariva una traccia di scaramantico disincanto.
Dieci anni dopo, passando dalla Napoli del rinascimento culturale, che attirava artisti da tutto il mondo, a quella sommersa dall'immondizia, a quella di oggi piena di fermento e talenti, ma con il degrado sempre nascosto nelle pieghe della quotidianità, i registi sono tornati a filmare i loro quattro protagonisti per un arco di quattro anni: l'auto-ironia ha ceduto il posto al realismo. Alle "cose belle" Fabio, Enzo, Adele e Silvana non credono più. O forse hanno imparato a non cercarle nel futuro o nel passato, ma nell'incerto vivere della loro giornata, nella lotta per un'esistenza, o sarebbe meglio dire resistenza, difficile ma dignitosa: spesso nuotando controcorrente, talvolta lasciandosi trasportare.

"Ci siamo innamorati dei nostri personaggi e abbiamo voluto raccontarli. Come fiori tra le rovine" dichiarano i registi Ferrente e Piperno.
Quest’iniziativa vuole andare oltre le attività istituzionali di Arci Movie che sono dedicate soprattutto al pubblico in sala arrivando negli ‘spazi’ dalla socialità più complessa e costretta, certi che il significato del nostro lavoro sia propriamente questo, promuovere rassegne e proiezioni laddove queste non possono avvenire o non avvengono abitualmente
” - dichiara il Presidente di Arci Movie Roberto D’Avascio.

14/05/2015, 11:23