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LATIN LOVER - Un uomo, le sue famiglie e il mitico Cinema Italiano


Il nuovo film di Cristina Comencini è una commedia corale al femminile. Mogli e figlie si riuniscono per ricordare, a dieci anni dalla morte, la figura di Saverio crispo, grande attore dei tempi d'oro del cinema italiano. Con Virna Lisi nella sua ultima interpretazione, Valeria Bruni Tedeschi, Angela Finocchiaro e Maria Paredes, Candela Pena, Pihla Viitala, Nadeah Miranda. Francesco Scianna, Neri Marcorè e Claudio Gioè nei ruoli maschili. In sala dal 19 con 01 Distribution in circa 300 copie


LATIN LOVER - Un uomo, le sue famiglie e il mitico Cinema Italiano
Una scena di "Latin Lover" di Cristina Comencini
Trasuda fiction il nuovo film di Cristina Comencini. Trama, inquadrature, recitazione, dialoghi concorrono tutti insieme a far pensare a un prodotto per la tv generalista, magari in un paio di puntate. In più, ma la sua bravura è fuor di dubbio, Virna Lisi nella sua ultima interpretazione; una grande attrice del nostro cinema che però ultimamente eravamo abituati ad associare alla televisione, agli sceneggiati sentimentali, con grandi amori e tradimenti , ricordi strappalacrime e nipotini chiassosi tra i piedi.

L'idea è quella di andare a scoprire l'uomo che si nasconde dietro alla star del cinema, un simpatico mix di Sordi, Gassmann, Mastroianni, Volonté, Delon, mito ma anche marito di molte donne e padre di altrettante figlie sparse per il mondo. Un attore, interpretato da Francesco Scianna, che vediamo in pezzi di film ricostruiti con cura dalla regista e riproposti in un collage commemorativo. Nel corso della vicenda, come nei migliori sceneggiati, a fronte di una storia alquanto labile, scopriremo tante "sconvolgenti" verità capaci di aprire gli occhi e di far capire molto su tutti i personaggi. Nessuno, alla fine, è come sembra e i personaggi cambiano carattere in maniera matematica, come a voler rispettare una formula di sceneggiatura capace solo di rendere prevedibile ogni passo del cammino.

Una recitazione consapevole della presenza del pubblico e spesso sopra le righe (a parte la naturalissima Virna Lisi) è l'altro ingrediente che porta il film vicinissimo alla fiction, ma anche la scelta di girare molte scene in un'unica inquadratura che accompagna gli interpreti fino al primo piano è più da piccolo che da grande schermo.
Mentre dagli Stati Uniti ci arrivano fiction televisive che sono ormai più film dei film, in Italia si continua a battere la strada dello stile televisivo come quello forse più utile per riportare il pubblico nelle sale. Un metodo che funziona nell'immediato ma che difficilmente ci farà tornare a fare grande il cinema italiano.

18/03/2015, 08:58

Stefano Amadio