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A Radicondoli il Destinazione Sud Festival


Un festival di documentari e cinema sociale, ma anche teatro, mostre d’arte e workshop, sulle tematiche sociali e ambientali legate al sud del mondo. Promosso da Radicondoli Arte con il patrocinio del Comune, dal 20 al 29 marzo a Radicondoli.


A Radicondoli il Destinazione Sud Festival
Al via il 20 marzo la II edizione di Destinazione Sud Festival, la rassegna di cinema sociale, teatro e workshop che accende i riflettori sul sud del mondo. Il sud č inteso qui come un bacino non solo geografico ma anche sociale e culturale dove vibrano conflitti “invisibili”, perché non raccontati dai media tradizionali. L’obiettivo č dare voce ai tanti “sud” attraverso le persone che li vivono, senza sensazionalismi né speculazioni.

I documentaristi selezionati dal Terra di Tutti Film Festival, partner d’eccezione del Festival radicondolese, hanno questo sguardo lucido, disincantato, eppure determinato a svelare il presente per migliorare il futuro.  
Grazie alle ong Cospe e Gvc, ideatrici del Terra di Tutti Film Festival, da otto anni si č affermato un nuovo modo di cooperare allo sviluppo: far emergere realtŕ dimenticate, con tutte le sfumature umane che solo il video č in grado di cogliere e raccontare, attraverso un bando tradotto in 7 lingue e diffuso in tutto il pianeta che richiama video maker spesso indipendenti, giovani africani, sudamericani, asiatici, ma anche europei,  desiderosi di raccontare le proprie periferie sociali e culturali, o le criticitŕ ambientali dei loro paesi.

A Radicondoli queste tematiche si intrecciano con la tipicitŕ del territorio, anch’esso “periferia”, piccolo borgo fuori dal mondo che ambisce a creare rete, attenzione, consapevolezza, verso mondi che sembrano lontani ma di cui facciamo indissolubilmente parte.
Il coinvolgimento delle scuole č giŕ in corso: i ragazzi hanno visto in anteprima alcuni documentari per dare luogo a una produzione giornalistica sul Festival e sulle sue tematiche. L’obiettivo č stimolare la riflessione e far circolare le idee anche nel mondo dei giovani e giovanissimi.
E’ nata addirittura una crew, un gruppo di ragazze e ragazzi che stanno mettendo in scena, mescolando linguaggi come il teatro e la breakdance, il complesso mondo dei diritti all’infanzia, uno dei temi caldi dell’edizione di quest’anno. 
In rassegna ci sono infatti “Oficina de arte” e “Kamlahari, Nepal’s stolen childhood”, il primo documentario sui laboratori di creazione artistica organizzati per alcuni bambini in Mozambico, il secondo sul tragico destino delle ragazze nepalesi, vendute dalle loro famiglie e costrette a lavorare come domestiche per le famiglie benestanti.

In programma anche “1World under a groove”, film che documenta  l’international Youth Exchange “Hip Hop For Euromed”, uno scambio che ha coinvolto diversi b-boys e b-girl provenienti dall’area mediterranea, esempio di dialogo interculturale attraverso la musica e l’espressione artistica.

La musica come trait d’union tra popoli e culture č anche il tema del documentario di Massimo Luconi, “Domenico Zipoli, un musicista tra gli indios”, un viaggio in Amazzonia sulle tracce del musicista pratese che, quasi tre secoli fa, ha vissuto con gli indios nel nord della Bolivia.

Un’intera giornata č Focus Gaza, con la proiezione di “Striplife” e “About Gaza” e l’inaugurzione della mostra “(s)trip to Gaza: pencils not bombs”, ad opera di autori illustri del mondo del fumetto e dell’illustrazione, un’iniziativa per finanziare i presidi ospedalieri nella striscia di Gaza.

Sguardi sull’Africa arrivano da “Bamako, year 0” sulle drammatiche conseguenze della guerra in Mali, e “Eco de femmes” sui progetti per valorizzare l’antica conoscenza agricola e manifatturiera delle donne, in Marocco e Tunisia.

Poi ci sono i beduini della Giordania nel pluripremiato “Wojoh “faces”” e il multietnico quartiere di Belleville nel corto “Koubi”, dove arabi ed ebrei ormai anziani si trovano per giocare a carte.

In programma anche le memorie di guerra nei Balcani con “Quello che resta” di Antonio Martino, regista indipendente da sempre impegnato in tematiche sociali a ambientali, presente a Destinazione Sud sin dalla prima edizione.

Ci sono i documentari della sezione Fortezza Europa “Just about my finghers” e “Two at the border” ed il tema delle Rivoluzioni, con “Cennetin Dususu,” sulle manifestazioni di piazza Taksim, e “Chile’s student”, sui movimenti giovanili cileni.

La giornata del 29, in chiusura, č invece dedicata ai documentari premiati al Terra di Tutti Film Festival: “Container 158” narra la vita in uno dei campi rom piů grandi d’Europa, a Napoli; “Sexy shopping” apre uno scorcio sulla creativitŕ ma anche le difficoltŕ di un bengalese a Bologna; e per ultimo, il premiato della sezione internazionale “La guerra contra las mujeres” dell’argentino Zin: un viaggio di 3 anni in oltre 10 paesi per dar voce alle donne che subiscono violenza in guerra. Una denuncia sulla passivitŕ del mondo di fronte all’uso del corpo femminile come un campo di battaglia.

Destinazione Sud coinvolge infine diversi artisti che collaborano con il Festival in molti modi, arricchendo con linguaggi nuovi il concetto di Sud del mondo: dalle arti figurative alla musica, dal teatro alla danza, 9 giorni di riflessione e creativitŕ.

A cura di Radicondoli Arte, con la direzione artistica di Viviana Insacco e Alessandro Cagni e il patrocinio del Comune di Radicondoli.

09/03/2015, 10:22