Fino a mercoledì 17 dicembre al Nuovo Cinema Aquila è in programmazione (abbinato al film "Trash") il corto
SOPRA ELEVATA di Emanuela Liverani.
Il corto ha vinto
Ricomincio da Cinque, il concorso promosso nello scorso autunno in occasione del passaggio dalla pellicola al digitale, con l’intento di raccogliere opere che rappresentino vita, memorie e trasformazioni urbanistico-architettoniche e antropologico-culturali del territorio dell'attuale Municipio Roma V nella nuova delimitazione territoriale che accorpa gli ex Municipi VI e VII. ‘Sopra Elevata’ verrà programmato regolarmente alle 19.00 e alle 21.30 in testa a “Trash”,
“Conosco Sopra Elevata da molti anni, per questo un giorno di qualche anno fa ho deciso di fermarmi per ascoltarla, osservandola da vicino nei suoi particolari, avvertendo una sofferenza melanconica che nasconde una personalità romantica, visionaria, tesa verso la ricerca di una espressione di se inimmaginabile se ci si sofferma alla semplice visione esteriore”, ha dichiarato la regista presentando l’idea che è alla base del cortometraggio.
“Tra ottobre e primi di novembre del 2013 ho deciso di tradurre gli appunti in immagini. C'è un punto, laddove si eleva, in cui si trasfigura alla ricerca di una libertà impossibile, appesantita com'è dalle sue fondamenta fatte di cemento, ma che diviene possibile se la sua identità si libera del corpo lasciando vivere quello che siamo soliti chiamare anima. Sopra Elevata nasce da qui e dalla necessità di raccontare un sogno, un'ideale, una visione della libertà, un sguardo alla ricerca della bellezza anche laddove sembra non esserci. Qualcosa di dato spesso viene dimenticato e allora mi sono chiesta cosa direbbe la sopraelevata se potesse parlare, cosa direbbe a tutti noi, a chi la odia pur usandola? L'unica ad essere filmata da tanti registi italiani tra cui il maestro Monicelli, particolarmente in intimità con gli edifici attorno, con una stazza fuori luogo per una strada ampia che a causa sua diviene stretta, Sopra Elevata io la trovo bellissima. Narrandola da un principio ideale da cui pian piano si alza per incrociare altre corsie e perdersi verso la pancia della città, passando attraverso il suo sentire che gradualmente raggiunge il culmine di un sogno sino a franare nella realtà, ho inteso narrare una storia personale, spero con rispetto.”