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FESTIVAL DI LOCARNO - Dal 6 al 16 agosto la 67a edizione


Un cartellone ricco e vario per gli spettatori del festival svizzero, da Luc Besson a Olivier Assayas, passando per l'omaggio alla Titanus.


FESTIVAL DI LOCARNO - Dal 6 al 16 agosto la 67a edizione
Piazza Grande salotto buono di Locarno e cuore del Festival per la 67esima edizione allinea 16 film provenienti da nazioni diverse ma con caratteristiche cinematografiche comuni: lungometraggi a sfondo sociale, commedie romantiche, film d’azione, sovente conditi di umorismo e comicità, selezionati con cura, competenza, ma soprattutto con amore per la settima arte dal valdostano Carlo Chatrian.

Lo schermo, tra i più grandi d’Europa, dotato di eccellenti qualità tecniche e acustica perfetta, rendono questo luogo unico: uno dei cinema all’aperto più belli al mondo. Ogni sera, dal 6 al 16 agosto, Piazza Grande accoglierà fino a 8000 spettatori e sarà la scena d’incontro con illustri ospiti, trasformando così le serate locarnesi sotto le stelle, tempo atmosferico permettendo, in eventi di magico glamour.

Film d’azione, ma di qualità nel cartellone. Lo scorso anno il programma aveva aperto con "2 Guns" di Baltasar Kormákur, travolgente storia di due super poliziotti d’assalto. Quest’anno, invece, sempre in chiave d’azione, l’apertura di mercoledì 6 agosto è affidata a "Lucy" l’ultima Wonder Woman del regista francese Luc Besson che ha trasformato la bella Scarlett Johansson in una micidiale macchina da guerra dotata di superpoteri. Da Nikita ad Angela, la ventinovenne attrice americana è l’ultima, in ordine di tempo della saga delle sue ragazze terribili. L’inedito Lucy ha tutte le carte in regola per stravolgere il pubblico della Piazza e diventare un nuovo film cult della produzione del cinquantacinquenne regista di "Le Grand Bleu".

Il cartellone apre con una Lucy, la super donna e chiude al femminile con Geronimo nome della positiva protagonista, quasi da West Side Story, del film di un altro regista francese appassionato narratore di storie di gitani, Tony Gatlif che fa parte della nutrita e valida presenza del cinema transalpino a Locarno.

Di tutto altro tenore e di scottante attualità è "Dancing Arabs" del regista israeliano Eran Riklis. Eyad e Jonathan, due adolescenti e la loro amicizia a Gerusalemme in un mondo diviso dall’odio e dalle lotte politiche, narrata con sensibilità e comprensione.

Toni ironici e situazioni comiche si trovano in "Love Island" di Jasmila Žbanic. La vacanza idilliaca in una località balneare adriatica di una piccola famiglia- padre, madre e figlia- viene scombussolata dall’incontro con la misteriosa e bella Flora che attraendo tutto la famiglia mette a rischio i loro equilibri affettivi.
Il cinema germanico e svizzero è presente con alcuni lungometraggi del genere commedia-dramma quali: "A Hitman’s Solitude Before the Shot" di Florian Mischa Böder, "Hin und Weg" di Christian Zübert, "Schweizer Helden" di Peter Luisi e Pause di Mathieu Urfer.

La Francia, nazione che può vantare la più importante produzione cinematografica europea oltre a Lucy, ha nel programma ancora tre presenze di spicco: quella dell’icone della Nouvelle Vague, Agnès Varda con "Les Plages d’Agnès" acclamato documentario del 2008, "À la vie" di Jean-Jacques Zilbermann, dramma della solidarietà di tre donne: Lilli, Hélène e Rose deportate ad Auschwitz. Terminata la guerra, nel segno dell’amicizia, riescono a guardare nuovamente con fiducia alla vita.

Ultimo film è "Marie Heurtin" di Jean-Pierre Améris che filma con sentita partecipazione e sensibilità le dolorose vicissitudini di una ragazza cieca e sorda.
"Il Gattopardo" di Luchino Visconti, uno dei film della prestigiosa retrospettiva che il Festival dedica alla Titanus Film e unica presenza italiana in Piazza Grande, con un cast stellare Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale farà rivivere gli splendori del grande cinema italiano.

"Sils Maria" di Olivier Assayas nella coproduzione Francia/Germania/Svizzera con la superlativa interpretazione di Juliette Binoche, ospite d’onore a Locarno, riesce con abilità registica e bravura scenica a abbinare la storia personale della protagonista, Maria Enders- attrice drammatica alla ricerca del suo personaggio, Helena- con i maestosi paesaggi e i silenzi engadinesi.
A 18 anni Maria Enders ha conosciuto il successo teatrale interpretando Sigrid, una giovane ambiziosa dal fascino torbido che conduce al suicidio una donna più matura, Helena. 20 anni più tardi le viene proposto di riprendere la pièce, ma stavolta nel ruolo di Helena…

05/08/2014, 15:11

Augusto Orsi