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Sibilia e Calabresi: “I produttori non amano
rischiare, ma mancano le idee originali”


Sibilia e Calabresi: “I produttori non amano rischiare, ma mancano le idee originali”
Una strana coppia alla Masterclass del Giffoni Experience: il regista salernitano Sydney Sibilia e l’attore romano Paolo Calabresi. Insieme hanno conquistato il pubblico raccontando l’Italia dei precari con la commedia "Smetto Quando Voglio". 

"L’idea č nata dopo aver letto un articolo di Repubblica.it sulle vicende di due laureati in filosofia che avevano trovato lavoro come netturbini a Roma" – esordisce il regista - "Ne ho parlato con lo sceneggiatore Valerio Attanasio e in circa un anno abbiamo ultimato la sceneggiatura".

Un’opera prima che ha trovato il sostegno di un produttore affermato come Domenico Procacci: "Ho provato a fare una commedia diversa e la Fandango ha sposato subito il progetto" – prosegue Sibilia - "Sarŕ anche vero che in un periodo difficile come questo i produttori non amano rischiare, ma forse č anche vero che quasi nessuno propone idee originali".

Uno dei giurati suggerisce un parallelo tra "Smetto Quando Voglio" e un mostro sacro della commedia italiana, la saga di Fantozzi; Sibilia coglie l’occasione per rivelare i suoi modelli di riferimento: “"Le storie del tragicomico ragioniere mescolano comicitŕ pura e satira sociale. Ho voluto fare un film che contenesse tutti e due questi aspetti, che sono il mix indispensabile per far divertire lo spettatore. Io perň sono cresciuto con le commedie americane, sono state loro a formare il mio gusto e il mio stile. Ho amato Salto nel Buio di Joe Dante e Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis, anche se quando l’ho detto a Nanni Moretti, qualche sera fa, in occasione della rassegna “Bimbi Belli”, mi ha rimproverato perché non ho visto i film di Bergman".

Sulla lavorazione di "Smetto Quando Voglio" dice la sua anche Calabresi: “Sydney ha selezionato gli attori attraverso i provini. Ha scelto i piů bravi, e solo dopo ci ha assegnato i ruoli. Per un film che parla di meritocrazia, non poteva esserci miglior metodo di selezione”. I giurati lo identificano con l’elettricista Augusto Biascica, uno dei personaggi di "Boris", la serie tv che prende in giro le fiction italiane: “Biascica in origine era un personaggio burbero, che godeva a maltrattare i piů deboli. Poi abbiamo deciso di dargli un contrappunto, di farlo diventare uno yeti dal cuore d’oro. In fin dei conti č un uomo buono anche se non riesce a esprimere un concetto. Ma per rendere credibile un personaggio č fondamentale avere un buon copione. Č difficile essere credibili se si recitano dialoghi a dir poco inverosimili, e di copioni improbabili ne leggo tanti”.

I due ospiti parlando proprio del loro film che racconta di un gruppo di ricercatori universitari che tenta di uscire dalla precarietŕ producendo e spacciando una nuova droga, dicono: “Non vogliamo dare messaggi né abbiamo soluzioni ma se ci chiedete cosa pensiamo della legalizzazione delle droghe leggere č che andrebbe fatta. Non so quali droghe leggere debbano essere legalizzate, bisognerebbe chiederlo a Giovanardi", ha ironizzato l'attore. "I film comici possono aiutare a capire problemi seri" - ha spiegato il 33enne regista che, assieme a Calabresi, ha ricevuto l’Explosive Talent Award - "volevo raccontare la storia di un gruppo di ricercatori che avrebbe diritto nella vita a fare quello che sa fare e invece č costretto ad adattarsi".

Calabresi parla anche del suo impegno nel programma TV di Italia 1, "Le Iene": "Č un programma che si fa da 18 anni e per rimanere allo stesso livello occorre molto lavoro - ha spiegato l'attore - momenti difficili ce ne sono stati tanti: una volta mi sono finto un rumeno a Roma e ho rischiato di essere accoltellato da un gruppo di miei concittadini".

Progetti futuri in comune per Sydney e Paolo: "Stiamo girando una mini-fiction per Rai Due, Zio Gianni" – annuncia l’attore - "Č stata scritta dal collettivo The Pills e racconta di un cinquantenne che perde il lavoro e la moglie e va vivere con tre ventenni". Sydney ha in cantiere anche il suo secondo lungometraggio: “Ma posso solo dire che sarŕ un’altra commedia e sarŕ prodotta nuovamente da Fandango”. 

27/07/2014, 09:07