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Morando Morandini a "Storie di Cinema"


Morando Morandini a
Morando Morandini - decano dei critici cinematografici italiani tutt'ora in esercizio - è al centro del nuovo appuntamento con "Storie di Cinema", il settimanale a cura di Tatti Sanguineti in onda su "Iris", martedì 11 febbraio, in seconda serata.

Nato a Milano nel 1924, Morandini - che, secondo Sanguineti, «somiglia un po' al regista americano Nicholas Ray: alto, dinoccolato, grande fumatore e camminatore, molto amato per dolcezza, mitezza, chiarezza» - «è un critico all'antica, curioso, umile, onesto, che usa ancora la macchina da scrivere e per questo è nemico della sveltoneria e della fretta». Negli Anni '50 caposervizio a La Notte (il giornale del pomeriggio che veniva acquistato a Milano per scegliere uno dei 110 film proiettati nelle sue sale), Morandini inventa le stellette e le palline, simboli mantenuti anche nel suo dizionario ("Il Morandini", giunto quest'anno alla 16° edizione) da sempre caratterizzato da un indice degli autori teatrali e letterali da cui i film sono ricavati e da un'impostazione storicista.

Morandini e Sanguineti, maestro e discepolo, tra i tanti temi, affrontano il degrado del ruolo del critico e ripercorrono la carriera del primo dagli inizi degli Anni '60, quando Morandini su Il Giorno di Mattei è il critico più trend del mondo delle nouvelle vague: qui Morandini, sulla definizione di Gianni Brera «mezzo calciatore», conia l'etichetta di «mezzo regista» o di «mezzo attore». Nel dialogo con l'allievo, infine, i due critici analizzano alcuni aforismi («Meno la gente va al cinema, più i giornali parlano dei film»), abitudini e manie di Morandini.

11/02/2014, 11:17