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FdP 54 - Evento speciale “Respect Women”


Uno sguardo al femminile con la proposta di una ricca serie di documentari.


FdP 54 - Evento speciale “Respect Women”
La 54° edizione del Festival dei Popoli - Festival Internazionale del Film Documentario - aderisce all'iniziativa, lanciata all'interno del cartellone "50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze", di celebrare la donna. L’idea nasce dalla necessità di contribuire ad alzare il livello di attenzione della società riguardo alle continue violenze che le donne subiscono in tutto il mondo e dalla consapevolezza che la cultura è lo strumento più importante perché questo fenomeno venga arrestato.

La manifestazione aprirà il 30 novembre con l’evento "Respect Women" e la proiezione, in anteprima italiana, del film "Mothers" di Huijing XU (Cina, 2013, 68').

Secondo i limiti stabiliti dalla Repubblica Popolare Cinese in materia di controllo delle nascite, Xu Huijing - in quanto secondogenito - non sarebbe dovuto nascere. Da questa particolare condizione esistenziale nasce l'esigenza di tornare al suo villaggio d'origine, nel nord della Cina, per raccontare l'ordinaria amministrazione delle procedure per la procreazione controllata, in vigore da oltre 30 anni. Portando la videocamera tra i funzionari cui spetta il compito di far applicare la legge, ma con l'implicita intenzione di avvicinare le donne a cui tale legge viene applicata, il regista fa emergere uno spaccato poco conosciuto della Cina rurale, dove burocrazia e statistiche legittimano una repressione continua sui corpi delle donne in età fertile. Tra le altre emerge la storia di Rong Rong, che si rifiuta caparbiamente di sottoporsi alla sterilizzazione, diventando così l'obbiettivo principale della solerzia dei funzionari, alle prese con un compito sgradevole e difficile, ma a cui preme, più di ogni altra cosa, dimostrare ai superiori la loro efficienza.

Diversi film in programma consentono di avvicinare e conoscere, anche da punti di vista inconsueti, l'universo femminile.

"In Onder Vrouwen/Among Women" (Paesi Bassi, Concorso internazionale – mediometraggi) la giovane regista Kim Brand raggiunge dall’Olanda un villaggio dello Zambia con l’intenzione di assistere a una cerimonia di iniziazione pre-matrimoniale riservato alle sole donne. Da una parte l’incerta (libera?) costruzione dell’identità individuale, dall’altra un insieme di regole (coercitive?) e segreti tramandati da generazioni. L’incontro tra questi due mondi è il grande regalo di questo film. Sguardi stupiti, corpi che si esprimono e pensieri che si liberano sono la materia di questo incontro che ci porta in un retroscena in cui il sesso si prepara e s’impara, si discute e si mette in scena. Perché il sesso e l’amore sono cose troppo serie per essere lasciate in mano ai singoli, sprovveduti e incerti. Perché il sesso e l’amore sono cose troppo belle per essere rovinate dall’inesperienza e dalle inibizioni.

Da segnalare il racconto della storia di Ernestine, figlia di Ernest Ouandie, eroe della lotta per l'indipendenza camerunense mandato a morte dal regime di Ahidjo nel 1971, in "Une feuille dans le vent" di Jean-Marie Teno (Francia/Camerun/Gabon, Concorso internazionale – mediometraggi). Abbandonata dalla madre in tenera età, Ernestine viene affidata ad una zia che la tratta come una schiava. Nonostante le privazioni e le umiliazioni subite, la bambina rifiuta di sottomettersi, il che comporta le più dure punizioni. Può la storia di un singolo diventare simbolo di un intero paese, segnato da decenni di repressione e lotte sanguinose? Il racconto di Ernestine ci trascina in un mondo in cui l'infanzia è negata e in cui l'ingiustizia sembra destinata a prevalere. Il film alterna al racconto in prima persona, preziose immagini d'archivio e bellissimi disegni realizzati da Kemo Samba.

Dal racconto della coraggiosa Ernestine alla favola moderna della “Regina della radio brasiliana” nel corto "Notícias da rainha/News of the Queen" di Ana Johann (Brasile, Concorso internazionale – cortometraggi).

Nel 1926 vennero al mondo due regine: Elizabeth Alexandra Mary, destinata ad essere incoronata Regina d'Inghilterra, e Lucia Cecília Kubis, di origini più umili, che però sarebbe diventata sovrana di un reame dai confini più estesi e indefiniti: quelli dell'etere. Lucia debutta alla radio brasiliana nel 1947 per essere proclamata, soltanto un anno dopo, "Regina della Radio". In un originale connubio fra documentario autobiografico e performance teatrale, le notizie della regina si dipanano sulle tavole di un palcoscenico ridotto all'essenziale, popolato da oggetti tanto antiquati quanto evocativi. "Effetti speciali" deliziosamente retrò ricreano quei "suoni d'atmosfera" che costituiscono, da sempre, la magia della radio e fanno da colonna sonora alla storia di due donne: la Regina, seduta - è ovvio - su un bellissimo trono poggiato non su un morbido tappeto bensì, a ricordare l'importanza delle proprie radici, su una zolla di terra; e la di lei figlia, che ripercorre la storia della famiglia con i toni di una favola moderna.

22/11/2013, 18:16